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FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
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ACASA di Rebecca Grigore

Il film inizia con le immagini di una casa al cui interno c’è una culla, quella che accoglierà Rebecca Grigore, la regista di Acasa. Dietro la telecamera suo padre, Nicolae Eugen Grigore, e dietro le immagini il racconto di un uomo che nel 1996 decide di lasciare la Romania per cercare una vita migliore in Italia. 

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AHE GAO di Federica Zotti

 
Un piano sequenza di sette minuti, girato con camera a mano. Davanti alla macchina da presa una ragazza con lingua fuori e occhi aperti. Una sorta di performance dove viene mimata una espressione che, nata dai manga, è poi diventata popolare nell’estetica cosplayers e it-girls tanto da essere riuscita ad affermare la sua presenza anche nell'immaginario pornografico.

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AMA OSA di Marija Stefanija Linuza

Ama Osa è un film sullo sguardo. Lo sguardo che noi spettatori rivolgiamo verso Nao; lo sguardo che gli utenti di Onlyfans (la piattaforma social nella quale è possibile condividere materiale pornografico) rivolgono verso Nao; lo sguardo di Nao verso questi utenti e verso lo schermo del suo computer. Nao è un’artista che si impegna nel ritagliare ossessivamente immagini di corpi femminili e androgini che trova online e su riviste; che riflette sulla propria sessualità; e che scopre Moana Pozzi, attrice hard degli anni ‘80 e ‘90 considerata uno dei simboli della liberazione sessuale nell’Italia di allora.

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ATTRAVERSANDO "STRADA A SENSO UNICO" - VIAGGIO INTORNO ALLA CASA DELLA MIA VITA di Aura Ghezzi

I confinamenti dovuti alla pandemia hanno messo a confronto ognuno di noi con la solitudine, ma l’essere soli non significa per forza parlare con una sola voce. Il soliloquio si sdoppia in un dialogo tra innamorati, si confonde in una citazione di Walter Benjamin, si mescola al paesaggio della stazione vuota. Il film di Aura Ghezzi si illumina di suggestioni, piccoli accadimenti aprono squarci di mondi, depositati dei discorsi di “fuori”, ora inattingibili.
 

CARTA URGENTE PARA COLOMBIA di Alberto Diana

Che rapporto c’è tra la distanza misurabile in chilometri e quella che ha a che fare con il sentimento e i ricordi? Alberto Diana, autore del film, è tornato in Italia dopo un periodo trascorso in Colombia. Il Paese attraversa un periodo di turbolenza, con le manifestazioni sempre più decise contro il governo Duque e una repressione che si fa brutale. La sensazione di essere estromesso da qualcosa di importante spinge il regista a realizzare il film, un tentativo di mantenere vivo quel legame.

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CONDOMINIO N°IMX172 di Gaia Longobardi

Da cosa è composto un ecosistema? I gesti ripetuti, le parole, gli attraversamenti animano il condominio ripreso da Gaia Longobardi. Un luogo al limite tra il pubblico e il privato dove le esistenze si incrociano, un piccolo mondo che va avanti seguendo le sue regole. Eppure, non è il quotidiano funzionamento della micro società umana ad interessare la regista. I segni architettonici, nel loro silenzio ostinato, sembrano sempre più voler dire qualcosa.

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CTRL+Z di Giulia Olivieri

Gli Hikikomori sono persone che hanno scelto di starsene in disparte (è questa la traduzione letterale della parola), persone cioè che hanno deciso di ritirarsi dalla vita, rinchiusi nelle proprie case. Le pochissime relazioni sociali che ancora mantengono sono delegate alla virtualità. Giulia Olivieri ha deciso di cambiare il punto di vista, e si è messa fortemente in gioco, provando a vivere in questa strana dimensione per raccontarla, ma anche e soprattutto per raccontare come è facile diventare uno di loro. Ctrl+Z è un diario personale nel quale non ci si chiede perché si decida di escludersi dal mondo, vediamo una donna che ha deciso di far parte di questa realtà e di interagire con quegli stessi strumenti per abitare in un “universo invisibile”.

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DOG BITE, HORSE KICK di Elsa Sohlberg

Qual è l’intervallo tra la parola e l’immagine? In questa domanda si situa il film di Elsa Sohlberg. Una mappatura del corpo attraverso le sue cicatrici - segni dell’attrito degli accadimenti, un’eredità in sé a-significante che viene però giustapposta a dei vocaboli. 

HAPPY NEW YEAR, JIM di Andrea Gatopoulos

«Stasera è solo per veri giocatori» dice Jim al suo amico Morten, quando si ritrovano nel mondo virtuale la notte di Capodanno per condividere una sessione di gioco. Quella del 31 dicembre è una serata che spinge tipicamente ad una serie di valutazioni sull’anno trascorso e sulla propria fase di vita, Morten però è in vena di una riflessione più profonda, che si trasforma nella testimonianza di una persona che riesce a riconoscere con sempre più difficoltà il confine tra realtà e finzione. 

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INCONTRANDO SAMIR LA SERA di Elettra Gallone

Samir ha 50 anni e ha quattro case: una panchina in un parco, due baretti, un’altra panchina sulla quale dorme. Per dare a Samir una voce, Elettra Gallone gli ha messo in mano una piccola telecamera, delegandogli la scelta delle immagini e dei temi, e lasciandosi così trasportare dentro la vita di questa persona ricchissima, in un film che ci rivela una realtà a noi parallela ma della quale non abbiamo alcuna percezione.

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LETTERA DA BORGO NUOVO di Matteo Di Fiore

Borgo Nuovo è un quartiere nell'estrema periferia palermitana che si estende ai piedi delle montagne della Conca d’Oro. Nato alla fine degli anni Cinquanta, all'inizio con spirito operaio, vive subito una profonda crisi sia per l’esplosione delle questioni sociali, sia per la cronica mancanza di infrastrutture. Il regista Matteo Di Fiore gli dedica una lettera piena di amore e di rabbia.

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LE GRAND REVE di Irene Dorigotti

Un bosco, i passi di tre ragazzi che lo attraversano senza mai entrare nell'inquadratura. I loro nomi risuonano nella voce narrante, quella di Irene, la regista. Bea, Enrico, Irene: dove sono? Che luogo è quello di cui cogliamo scorci di cielo tra le foglie sempre più fitte, e frammenti di storie dove il tempo si sospende, si arresta, si dilata, scorre tra infinte sovrimpressioni. È reale? O siamo invece in un paesaggio che è solo sognato?

 

L'OCEANO INTORNO A MILANO - CONVERSAZIONE CON MILO DE ANGELIS di AA.VV

La Milano di De Angelis è una Milano che il poeta attraversa guardando dai finestrini di un filobus, il 92, preso ogni mattina per vent’anni, partendo dalla Bovisasca, dove vive in una casa con due finestre, fino alla Casa di reclusione di Opera, il carcere dove De Angelis ha insegnato per moltissimi anni. Quattro studenti della Scuola Civica hanno raccolto i pensieri di Milo De Angelis, affidati a un registratore, e hanno ascoltato le parole di due suoi allievi, ex detenuti, che proprio nel carcere hanno seguito le sue lezioni, dove insegnava «l’amore per la vita attraverso la poesia.»

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RACCONTO di Giulio Melani

Un ragazzo si muove in uno spazio abbandonato, sembra cercare qualcosa. È una pietra che infine trova, la raccoglie, l'annusa, la sotterra. Cosa si cela in quell'oggetto? E che racchiude il gesto di quel giovane uomo simile a un misterioso rituale? Intorno a quella costruzione che ha perduto il suo originale utilizzo la vegetazione esplode ricca, in colori brillanti, invade il cemento, ne penetra la struttura fino a ridefinirne l’aspetto. La sola figura umana è quella del ragazzo che ne viene quasi inghiottito, i suoni sono voci incomprensibili, frammenti secchi di conversazioni e canzonette anch'esse fuori dal tempo.

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SHAMBALA di Andrea De Fusco

Le immagini contenute in Shambala, girate sull’Himalaya, sono opera del'amico del regista, Marcus. Gliele ha inviate insieme a delle lettere, in una lunga e fitta corrispondenza. L’avventura l’avrebbero dovuta intraprendere insieme, ma poi qualcosa ha trattenuto il regista a Venezia, un’improvvisa resistenza all’allontanamento. 
Shambala diviene allora il montaggio di materiali girati da “qualcun altro” - insieme al controcampo della vita in laguna - una distanza necessaria per riflettere sullo statuto delle immagini nel loro complesso.

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TATIANA di Emma Onesti

La storia collettiva e quella personale si sono mescolate nella vita di Tatiana Brodatch, fino a trovare uno sbocco nell’unica espressione possibile per guarire: l’arte. Nata a Mosca da una famiglia ebrea, Brodatch ha iniziato a scolpire per caso, quando un “giorno felice” ha preso in mano della plastilina. Emma Onesti, al suo primo film, apre una finestra sulla vita e l’ispirazione dell’artista seguendo la realizzazione di una statua di marmo.

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LA FORCE di Alberto Baroni

«Caro amico, raccolgo le ultime ombre, le ultime luci, prima che la vista mi abbandoni del tutto. Finché avrò forza, continuerò viaggiare e a scriverti. Chissà che cosa mi attende, al di là del buio». È a me (a noi) che sono rivolte queste parole che aprono La force (ovvero La Forza, negli Arcani Maggiori dei Tarocchi)? O siamo “soltanto” testimoni/spettatori accidentali di una corrispondenza per videolettere (che ricorda quella di Sandor Krasna in Sans soleil di Chris Marker) di cui ignoriamo tanto chi sia il mittente quanto il destinatario?

FUORI CONCORSO

PICCOLO SONNO di Federico Frefel

Estate. Esterno giorno. Sereno splendente di sole. Ore di controra; ognuno si rincuccia dove può in attesa della sera che consola. Tempo di quarantena che riempie di accidia e svuota la volontà. Uno spazio sospeso tra l’intorpidimento e l’attesa di una ripresa. «Un piccolo film», racconta il regista, «che nasce per riempire le lunghe giornate di quarantena. Le immagini rimaste per due anni senza utilizzo nel mio archivio, ritrovano una nuova lettura nel presente. Come risvegliate da un piccolo sonno».

FUORI CONCORSO

RUMORE di Luana Giardino

Un gruppo di giovani sale in fila indiana lungo la montagna, il paesaggio naturale e le trasformazioni operate dall’essere umano si susseguono sul Magnodeno, in provincia di Lecco. 
Il piano dell’ascolto è un altro terreno di conflitto, che acquista un significato ancora più profondo laddove i ragazzi e le ragazze impegnati nell’esplorazione fanno parte del Laboratorio silenzio, un’associazione composta da persone sorde e udenti.

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