«Ho viaggiato per procura» afferma il regista, spiegando che + Com’era viaggiare in un luogo lontano quando non ne conoscevamo già il profilo, quando non si trattava di «trovare conferma a immagini che già conosciamo»? Com’è stato riprendere un posto per la prima volta? Scorrono i panorami del Tibet, le altitudini vertiginose, i riti arcaici, la vita dei pastori nomadi. Filmare è come ricordare: si selezionano solo le parti migliori. Intanto Marcus si sente sempre più a disagio nel suo ruolo, e la nostalgia di casa si fa sentire. Forse veramente le immagini “rubano l’anima” dei luoghi? Ma l’altrove, seppur dotato di incontestabile fascino, non è salvifico. Shambala rappresenta il tentativo fallito di perdersi, non fosse altro perché le mappe satellitari ormai ce lo hanno impedito. (Lucrezia Ercolani)
Andrea De Fusco (Roma, 1990), è un regista e artista visivo. Diplomato all’ESRA di Parigi si laurea in seguito al DAMS di Roma 3, con una tesi sul rapporto tra immagine, tempo e memoria nel cinema di Tarkovskij. Continua il suo percorso di studi a New York dove gira i suoi primi documentari. Tornato in Italia realizza In Aquis Fundata, un film sul rapporto tra Venezia e l’acqua attraverso lo sguardo di alcuni tra gli ultimi veneziani, col quale partecipa a diversi festival internazionali. Lavora in seguito per quasi due anni al fianco di Andrei Konchalowsky alla realizzazione di Il Peccato, il furore di Michelangelo, film italo-russo su Michelangelo Buonarroti, realizzando il documentario sul making-of presentato alla Festa Del Cinema di Roma. Nell’agosto del 2018 realizza Omaggio a l’Avventura, una mostra di polaroid sopra Lisca Bianca, lo scoglio in cui Antonioni girò il celebre film nel ’60. Ha recentemente presentato al Cinema Galleggiante di Venezia Per un’estetica dell’Apocalisse, un video realizzato con Gianni Garrera, filologo e traduttore dell’Apocalisse, che riflette sul ruolo della bellezza nella fine del mondo.