Sul set della “sua” Milano, che torna in quasi tutti i lavori, il Ballo filmmaker e il Ballo studioso, docente, critico si incontrano, si uniscono, si guardano allo specchio, compongono una danza di visioni all'interno di ciascun fotogramma: Il cinema è sempre la materia, il luogo, l'esperienza, la trama (aperta) di questa sperimentazione, del gioco serissimo e scanzonato coi generi, che rallentano, accelerano, riflettono un volto iconico, quello di Buster, e la sua comicità malinconica, nel gesto di un altro corpo. E il farsi – o forse il disfarsi? - del cinema è la caratteristica del programma che presentiamo quest'anno, nuovi esperimenti che Ballo continua a realizzare insieme allo stesso gruppo di persone, davanti e dietro alla macchina da presa.
Michelangelo Buffa: difficilissimo incasellarlo in una categoria, lui si definisce Filmeur, un amante del cinema a 360°, conoscitore sopraffino, regista, autore di alcune opere torrenziali di amore sul cinema, un'assoluta libertà e un totale rifiuto delle convenzioni. Una figura fondamentale del panorama culturale valdostano e un riferimento per l'audiovisivo.
Mario Sillani - fotografo, performer, film e video-maker - interpreta la città di Trieste e la restituisce nella sua frenesia; l’immagine è volutamente sporca e alcuni fotogrammi vengono consapevolmente bruciati per studiarne la resa sullo schermo di proiezione e per introdurre il pubblico alla rivoluzione - del linguaggio, del paesaggio e della società - in atto.
Paura in città costituisce uno dei lavori più rappresentativi del filmmaker Davorin Marc, il quale può essere considerato uno dei principali eredi della black wave balcanica. Film post-punk, Paura in città è stato girato in Super8 e, a livello testuale, procede per successive stratificazioni di forme linguistiche e di contenuti attraverso cui è possibile scorgere la vita degli ambienti underground jugoslavi dell’epoca.
Ruota attorno alle vicende di un personaggio comico – Pan Prokouk – il quale, nei vari film, assume diversi ruoli: il burocrate, il regista, l’inventore, il detective, l’acrobata, etc. In particolare, in Pan Prokouk detective Zeman e Rozkopal elaborano una divertente detection comica, in cui il protagonista, desideroso di rendersi utile alla comunità e affascinato dalla “vita da investigatore”, insegue diversi sospetti.
L’energica avanzata contro i ribelli di El-Baruni è un film in due parti prodotto e diretto da Luca Comerio nel 1912-1913. Appartiene al ciclo della Guerra italo-turca (ossia, il ciclo di film riguardanti la guerra tra il Regno d’Italia e l’Impero Ottomano per il controllo della Libia). Rappresenta la resistenza dei ribelli turchi e la controffensiva italiana dopo l’armistizio di Ouchy (ottobre 1912).
In Film a strisce la realtà è ripresa da una cinepresa in movimento ed è filtrata da supporti neri con diversi tipi di fenditure. Passando da un paesaggio artificiale ad uno naturale, Sambin sottolinea la sua (e dell’umanità) esigenza di evasione dalla civiltà verso un luogo puro come l’amore per una donna che all’improvviso appare, tra le lenzuola, negli ultimi secondi del film.
Nato nel 1959 a Toronto, Hoolboom è tra i più significativi registi canadesi. Ha realizzato più di ottanta film dal 1980, corti, medi e lungometraggi. Molti dei suoi film sono composti da home movies, materiali d'archivio, hand-processed films o documentari sperimentali.
“Compilation” di cinque lavori precedenti del regista - Leaving Church, Damaged, 27 Thoughts About My Dad, Rain, Buffalo Death Mask – Father Auditions è un prisma che riflette immagini diverse e contemporaneamente, nell'assemblaggio dei distinti cortometraggi, contempla una sola figura - quella del padre - come mancanza, fantasma del passato, enigma a cui non è stato possibile trovare una risposta. È il “ritratto di un uomo invisibile” come nel racconto di Paul Auster, percorso a ritroso in un'esistenza indecifrabile a partire dal vuoto lasciato dalla morte.
[...] Non è solo un film, The Sky Socialist: è stato molte cose. Girato con una macchina da presa 8mm presa in prestito dopo che quella dell’autore era stata rubata, gonfiato in un 16mm di cui Jacobs in primis non è mai stato convinto, è stato per 55 anni un work in progress, assumendo forme differenti, alimentando opere ulteriori, passando dai 90 ai 140 minuti. Oggi, grazie al sostegno dell’Anthology Film Archives, i Jacobs han potuto dare a quel sempiterno film provvisorio una forma stabile, lavorando in digitale su riversamenti dall’originale 8mm. Ne è uscito un film doppio: The Sky Socialist e il gemello Environs, una raccolta di rushes, un possibile dietro le quinte, un film libero da ogni possibile impegno narrativo. [...]