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FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
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Amleto

L'universale monologo del principe di Danimarca da cui parte Tekla Taidelli per questo progetto – realizzato insieme ai ragazzi della scuola di Street Cinema di Milano – ne dichiara la forma e gli intenti: un Amleto realizzato con gli homeless di Milano. Ciascuno dei protagonisti fa sue le parole di Shakespeare per tradurle nel proprio vissuto. La tragedia di Amleto diviene così il tramite col quale affrontare fantasmi, rimossi, paure, l'asprezza di un quotidiano instabile di cui ciascuno cerca una possibile narrazione.

ASMRrrr molesto

ASMR, ovvero Autonomous Sensory Meridian Response, una circonvoluzione per mezzo della quale evitare di dire “orgasmo cerebrale”, diventato, attraverso le comunità virtuali della rete (su YouTube esistono canali dedicati specificamente a video che scatenano questa esperienza), un fenomeno virale, sintomo di un una società individualista che attraverso questa pratica sublima la propria necessità empatica. 

A Dog Called Money

A Dog Called Money racconta la nascita dell'ultimo album di PJ Harvey: The Hope  Six Demolition Project, in un lungo viaggio che la porta insieme al fotografo e regista Seamus Murphy tra Kosovo, Afghanistan, Washington DC. 
Fino alla registrazione del disco, nella Somerset House di Londra, dove in una struttura di vetro i musicisti compongono e provano i singoli brani davanti agli occhi del pubblico. Un "musical" in cui le immagini diventano canzoni e viceversa, il canto dei muezzin di Kabul di fonde con quello della musicista, una chiave nelle mani di una donna si fa ritmo e suono.
 

The Sky Over Kibera

Kibera in swahili significa “selva”, ed è tra le strade labirintiche del più grande slum di Nairobi che Marco Martinelli ha provato a reinventare in chiave contemporanea la Divina Commedia di Dante all'interno di un progetto che ha coinvolto 150 bambini e adolescenti. Un viaggio poetico nella baraccopoli, “selva oscura” di povertà e conflitto, in cui si rivela la dimensione universale della parola dantesca. In quella favola antica i ragazzi circondati da un coro di assassini, diavoli, politici corrotti, poeti ritrovano le proprie paure e trovano lo spazio per  esprimere i propri desideri.

La strada per le montagne

Una vecchia casa in legno, circondata da muri e sorvegliata dai militari inferociti, e una regista, Micol Roubini, che in questo posto cerca di entrare. Quella casa assomiglia tantissimo ad una che ha visto in una vecchia foto del 1919: quella costruita dal nonno, e poi da lui abbandonata per sfuggire alla persecuzione contro gli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Un film che ci porta alla scoperta di un tempo perduto; un gesto di amore che Micol Roubini dedica alla sua famiglia, ma anche alla Storia di questo villaggio e dei suoi abitanti.

Tutto l'oro che c'è

Un ragazzino, un anziano, un cacciatore, un carabiniere, un naturista: cosa unisce queste figure sparpagliate nel paesaggio, sospese in un tempo che sembra inusuale? La dimensione comune è il fiume Ticino, lungo il quale vivono le loro abitudini, scoperte, fantasie. Il racconto della realtà attraversa forme molteplici, confonde i “generi” - documentario e finzione – diviene invenzione di un mondo e dichiarazione di un cinema possibile.

Varda par Agnès

Fra immagini di repertorio e quelle di recenti incontri con il pubblico, Agnès Varda ripercorre la sua carriera di filmmaker e artista a partire dagli esordi come fotografa e poi dal suo debutto nel cinema. Le immagini dei suoi film e di inediti “dietro le quinte” accompagnano un percorso che va dagli albori della Nouvelle Vague al più recente Visages, Villages. Varda par Agnès ci accompagna in un'avventura spericolata nel cinema durata 65 anni – la sua uscita ha preceduto di appena un mese la scomparsa della regista nel marzo 2019.

Voglio vivere senza vedermi

Tutto comincia con un incontro, la collaborazione tra Bruno Bigoni e Francesca Lolli, nel 2016, per lo spettacolo teatrale di Bigoni Storie di invertebrati. É lì che i due artisti iniziano a discutere un possibile progetto sul tema del potere: come rappresentarne l'essenza? In che modo declinarne l'iconografia e le manifestazioni? A partire da un doppio percorso tra immagine e fisicità, gli autori affrontano il proprio tema con un sguardo sfaccettato, e un pensiero aperto, per coglierne la violenza, la provocazione ma anche la fragilità. 

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