domenica 24 novembre
CINEMA BELTRADE
ore 19.00
alla presenza dell'autore
Italia, 2019
2k, colore, 100'
no dialoghi
REGIA
Andrea Caccia
SCENEGGIATURA
Andrea Caccia
FOTOGRAFIA
Massimo Schiavon, Andrea Caccia
SUONO
Luca Bertolin
MONTAGGIO
Cristian Dondi, Andrea Caccia
INTERPRETI
Filippo Caccia,Rinaldo Molaschi, Francesco Falzone, Daniele Ferrario, Roberto Vailati
PRODUZIONE
Dugong Films, Rough Cut, Picofilms
CONTATTI
info@dugong.it
Un ragazzino, un anziano, un cacciatore, un carabiniere, un naturista: cosa unisce queste figure sparpagliate nel paesaggio, immerse in riti quotidiani, in piccole ossessioni, sospese in un tempo che sembra inusuale? Non ci sono legami apparenti tra loro, non sembrano neppure conoscersi, e forse nemmeno sfiorarsi. La dimensione comune è lo spazio in cui si trovano, il fiume Ticino, lungo il quale si succedono i loro passi e vivono le loro abitudini, scoperte, fantasie: l'adolescenza e la collezione di un erbario, la “corsa all'oro” come i cercatori di un vecchio film; il desiderio di un contatto integrale con la natura, gli indizi di indagini su persone scomparse.
Nello stesso spazio Andrea Caccia compone la sua narrazione mescolando il cinema d'osservazione ai generi, thriller, poesia, fiaba... E nel silenzio di questo microcosmo, in una solitudine di animali e di esseri umani, nell'eco quasi “invisibile” di insetti, vento, fronde, passi il racconto della realtà attraversa forme molteplici, si muove, rallenta, sussulta come il corso dell'acqua, confonde i “generi” - documentario e finzione – diviene invenzione di un mondo e dichiarazione di un cinema possibile.
Andrea Caccia (Novara,1968) dopo gli studi di pittura e regia si dedica al documentario creativo sperimentando varie tecniche di messinscena, ripresa e montaggio, e all'insegnamento del linguaggio visivo come principale strumento di analisi della realtà. Realizza diversi lavori, molto diversi tra loro, che attraversano i generi cinematografici in una ricerca molto personale. Ognuno dei suoi film come ogni esperienza con cui si confronta – l’adolescenza, il lavoro, la morte, la natura – esige la ricerca di un tempo specifico ed implica sempre un ripensamento del dispositivo cinematografico come tale.
Tra i titoli della sua filmografia: Sulle tracce del gatto (co-regia con Vittorio Moroni, 2003); Hospice (2009); Vedozero (2010); La vita al tempo della morte (2010); Mi piace quello alto con le stampelle (2011); Vedozero² (2016) presentato a Filmmaker lo stesso anno.