La pandemia e il disastro climatico segnano la fine di un’epoca e Le Troiane, tragedia di Euripide che ha ispirato lo spettacolo teatrale Tutto Brucia, inizia con una fine. Un paesaggio oscuro che ci parla delle rovine in cui siamo immersi, una sfida lanciata nel buio di ieri e di oggi, ritrovarsi intorno al pianto per smettere di piangere.Italia, 2021.
La campagna piemontese e quella dell’India, familiari, amici, viandanti. Nouria Schoenberg e Isabel Ruth, scendere in piazza e girovagare tra un matrimonio e le stanze di casa. Il cinema passato e presente si ritrovano sul battello/mondo di Tonino De Bernardi.
Al Cinema Lubitsch di Palermo, nel 2000, Franco Scaldati sublime poeta e drammaturgo, legge alcuni brani dalle sue opere Lucio e Libro notturno.
Béla Tarr firma l’episodio ungherese di un’opera mosaico di venticinque registi in rappresentanza di altrettanti paesi dell’Unione Europea per celebrarne il recente allargamento. Una piccola folla di poveri, muta, attende paziente il proprio turno.
Un uomo si aggira in una villa d’epoca, ci sono due ragazzi in un locale notturno, un moribondo su un letto cigolante, mentre sulle rive del mare gli indesiderati attendono di poter entrare.
Milano, marzo 2020, una tavolata di bambini discute della pandemia e del lockdown. Il ristorante è deserto, ma loro sembrano non curarsene. Nasce così l’idea di un luogo ideale, fatto solo da loro, dove gli adulti sono segregati ai confini del mondo nell’attesa che le cose si risolvano.