Al Cinema Lubitsch di Palermo, nel 2000, Franco Scaldati sublime poeta e drammaturgo, legge alcuni brani dalle sue opere Lucio e Libro notturno.
Franco Maresco (Palermo, 1958) giovanissimo comincia a lavorare come vignettista satirico e autore di trasmissioni radiofoniche. Nel 1980 è uno degli organizzatori del cineclub Nuovo Brancaccio, attivo in una delle zone a più alta densità mafiosa della città. Nel 1986 incontra Daniele Ciprì e, dopo le prime sperimentazioni video apparse sull’emittente palermitana TVM, nel 1989 creano CINICO TV, uno dei programmi più rivoluzionari e dissacranti nella storia della televisione italiana. Negli anni Novanta la coppia realizza due lungometraggi che, per la loro carica innovativa e la feroce visione del mondo, restano ancora oggi un’esperienza unica nel panorama del cinema contemporaneo italiano: Lo zio di Brooklyn (1995) e Totò che visse due volte (1998). Seguono Il ritorno di Cagliostro (2003) e il documentario Come inguaiammo il cinema italiano, la vera storia di Franco e Ciccio (2005), entrambi presentati alla Mostra del cinema di Venezia. Maresco esordisce poi in solitaria nel 2010 con Io sono Tony Scott. Ovvero, come l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz, presentato al Festival del cinema di Locarno. Nel 2014 mette in scena, per il teatro Stabile Biondo di Palermo, Lucio, scritto dall’amico di una vita Franco Scaldati, scomparso l’anno precedente. Alla vita e all’opera del drammaturgo è dedicato anche il documentario Gli uomini di questa città io non li conosco (2015). Nel 2014 il film Belluscone. Una storia siciliana si aggiudica il Premio Orizzonti alla Mostra del cinema di Venezia, dove, nel 2019, La mafia non è più quella di una volta vince il Premio speciale della giuria.