Béla Tarr firma l’episodio ungherese di un’opera mosaico di venticinque registi in rappresentanza di altrettanti paesi dell’Unione Europea per celebrarne il recente allargamento. Una piccola folla di poveri, muta, attende paziente il proprio turno.
Nato nel 1955, Béla Tarr ha iniziato a girare film amatoriali all'età di 16 anni, lavori che lo hanno portato all'attenzione dei Bela Balazs Studios, finanziatori del film d'esordio di Tarr del 1979 Családi tuzfészek (Nido familiare). Dopo Oszi almanach (Almanacco d’autunno) del 1984, Tarr ha iniziato a collaborare con il romanziere ungherese Laszlo Krasznahorkai per Kárhozat (Perdizione) del 1987. Ci sono voluti sette anni per realizzare un film a partire dal romanzo epico di Krasznahorkai, Sátántangó. Un capolavoro di 415 minuti, finalmente apparso nel 1994. Tratto da un romanzo dello scrittore anche il successivo Werckmeister harmóniák (Armonie di Werckmeister, 2000) a cui è seguito A Londoni férfi (L'uomo di Londra, 2007), ispirato dal libro di Simenon e presentato al Festival di Cannes. A torinói ló (Il cavallo di Torino, 2011), il suo ultimo film, vince l'Orso d'Argento e il Gran Premio della giuria al Festival di Berlino.