Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - Martin et Léa
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
EN
ALAIN PAR CAVALIER
 >
2023 2022 2021 2020
Martin et Léa
giovedì 21 novembre

FILM TV LAB
ore 21.00
 
Francia, 1979
35mm, colore, 92'
v.o. francese
 
REGIA
Alain Cavalier
 
SCENEGGIATURA
Alain Cavalier, Isabelle Ho, Xavier Saint-Macary
 
FOTOGRAFIA
Jean-Françoise Robin
 
SUONO
Alain Lachassagne
 
MONTAGGIO
Joëlle Hache
 
INTERPRETI
Isabelle Ho, Xavier Saint-Macary, Richard Bohringer
 
PRODUZIONE
Les Productions de la Guéville
 
CONTATTI
distribution@pyramidefilms.com
Martin et Léa
Martin (Xavier Saint-Macary) e Léa (Isabelle Ho) si incontrano, passano la notte insieme, al mattino si salutano con serena indifferenza. Lui però continua a pensare a lei. Martin è un operaio, studia canto e sogna un futuro da cantante lirico, Léa vive in un appartamento pagato da un amico al quale in cambio organizza incontri con altre ragazze. A Martin questo non piace ma da Léa è attratto così si installa a casa sua. Léa si infuria e se ne va. È questo il caos dell'amore? 
“Martin et Léa è un letto che occupa quasi tutto l'appartamento. Siamo alla fine degli anni Settanta, speriamo ancora che esplodano i vincoli sessuali, economici, politici… In questo letto vasto come un paesaggio c'è il piacere, c'è la morte, ci sono le parole per dire chi siamo e cosa potremmo diventare vivendo insieme” dice Alain Cavalier. Martin et Lèa è dunque una storia d'amore, racconta la nascita di una coppia, tra molte giravolte, resistenze, dolori i due si avvicinano, si scoprono, si accettano. Lo sguardo di Cavalier si immerge nell'intimità dei suoi “personaggi” divenuti “persone”, ne disegna la traiettoria dei sentimenti attraverso i semplici gesti quotidiani, ne illumina la resistenza al potere, alle economie che condizionano le relazioni. È nel contatto reciproco che ciascuno di loro esiste, sono i loro corpi filmati con pudore impudico a parlare, a condurci nel flusso della vita con sensualità e con dolcezza.
 
Alain Cavalier (Vendome, 1931) frequenta l'IDHEC e nel 1957 inizia a lavorare come assistente di Louis Malle in Ascensore per il patibolo (Ascenseur pour l'échafaud, 1958) e Gli amanti (Les amants, 1958) 
Nel 1958 realizza il suo primo cortometraggio, Un americain, a cui fanno seguito due lungometraggi legati all'attualità del tempo, la guerra di Algeria e le azioni dell'OAS: Le Combat dans l'île (1961) con Romy Schneider e Jean-Louis Trintignant, e L'Insoumis (Il ribelle di Algeri, 1964) con Alain Delon e Lea Massari. Nel 1968 gira La Chamade, dal romanzo di Françoise Sagan, i cui protagonisti sono Catherine Deneuve e Michel Piccoli. 
Dopo un periodo di silenzio torna con un cinema di segno diverso: film a basso budget, interpretati da attori non professionisti, uno stile più sperimentale - Le plein de super (1975); Martin et Léa (1977); Ce répondeur ne prend pas de messages (1978). Nel 1980 Un étrange voyage vince in Francia il premio Louis Delluc. Ma il regista si afferma soprattutto grazie a Thérèse (1986)  - premio della Giuria al Festival di Cannes – evocazione sobria e lontana dall'agiografia della vita di santa Teresa di Lisieux. La ricerca intrapresa in questo film prosegue in una serie di ritratti di donne (Portraits, 1991).
Il successivo Libera me (1993) stabilisce una nuova “cesura” nella sua filmografia: Cavalier adotta una metodo di lavorazione sempre più “spoglio”, decide di abbandonare la finzione, di lavorare con una DV, senza troupe, sul confine tra documentario (Vies, 2000) e un genere che ne fonde i codici con la finzione (René, 2002; Le Filmeur, 2004; Irène, 2009; Pater, 2011 con Vincent Lindon).
Six Portraits XL (2017) sono stati presentati a Filmmaker.
 

 

SEZIONI
 >
2023 2022 2021 2020