Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - Ornette: made in America
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
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MODERNS
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Ornette: made in America

Giovedì 7 dicembre

SPAZIO OBERDAN

23.30 - FILMMAKER MODERNS

 

USA, 1985
35 mm, 1:1.66, colore e b/n, 77'
V.O. Inglese

REGIA 
Shirley Clarke

FOTOGRAFIA
Ed Lachman
Baird Bryant
Hilary Harris
John Heller (1983-1984)
Shirley Clarke
Bob Elfstrom (1968)

SUONO
Sanford Rackow

MONTAGGIO
Shirley Clarke 

PRODUTTORE
Kathelin Hoffman 

PRODUZIONE
Caravan of Dreams Production
Fort Worth (Texas)

CONTATTI
info@readingbloom.co

Ornette: made in America

Il sassofonista contralto Ornette Coleman ha vissuto almeno quattro vite artistiche: dagli umili inizi nella scena Rhythm ‘n’ Blues fino al parnaso dell'avanguardia. Il nome di Coleman è immediatamente associato al free jazz; l'album Free Jazz: A Collective Improvisation del 1960, che contiene un’improvvisazione collettiva di 37 minuti, è probabilmente il culmine della sua rivoluzione musicale. Coleman conobbe la regista Shirley Clarke alla fine degli anni '60 e insieme pensarono di realizzare un film sul jazz. Il progetto, dopo un iniziale rifiuto dei produttori, verrà ripreso a distanza di vent'anni in vista dell'inaugurazione, nell'83, del Caravan of Dreams Performing Arts Center che avrebbe salutato il ritorno di Coleman nella sua città natale, Fort Worth, Texas. Clarke, con l'aiuto di Ed Lachman, decise di mescolare formati diversi, dai 16 mm originali al nuovo Super 16 a video di diversi tipi (dove compaiono Burroughs, Williams, Bowles, Ginsberg), e di seguire l’improvvisazione e le strutture non ortodosse della musica di Coleman, usata come vera e propria  "sceneggiatura" del progetto. 

 

Shirley Clarke (New York, Usa, 1919 - 1997) è stata una regista statunitense che ha legato il suo lavoro ai circuiti del cinema sperimentale e indipendente. Ha studiato come filmmaker con Hans Richter al City College di New York. Dal 1955 fu membro dell'Independent Filmmakers of America e divenne parte del circuito di registi del cinema sperimentale del Greenwich Village assieme a Maya Deren, Stan Brakhage, Jonas Mekas e Lionel Rogosin. Nel 1961 fu firmataria del manifesto del New American Cinema Group e, nel 1962, fu tra i fondatori della Film-Makers' Cooperative. Opere come The Connection (1961) e Portrait of Jason (1967) hanno ispirato generazioni di registi. Con Robert Frost: A Lover’s Quarrel with the World (1963) vinse l’Oscar per il miglior documentario, ma la sua carriera, alpari della sua vita, fu sempre in aspra polemica con l’industria culturale hollywoodiana.

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