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NOVEMBRE 2024
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La parte bassa

Italia, 1978

16mm, b/n, 64'

 

Regia

Claudio Caligari, Franco Barbero

 

Sceneggiatura terzo movimento

Claudio Caligari

 

Riprese

Franco Barbero, Claudio Caligari

 

Musica terzo movimento

Bap - Tizum.

 

Montaggio

Gianni Rella

 

Produzione

Ba. Si. Ca.

 

La parte bassa

Claudio Caligari è morto il 26 maggio 2015. L’umanesimo tragico e allucinato di Non essere cattivo, ultimo suo film, uscito postumo, è stato onorato dalla scelta della commissione Anica che l’ha indicato come candidato italiano al premio Oscar per il miglior film straniero. Questo non toglie un dato di fatto: Claudio Caligari continua a essere un regista dimenticato. Dimenticati, in primis, sono i suoi film di carattere documentario, Lotte nel Belice, La macchina da presa senza uomo, Alice e gli altri, La follia della rivoluzione. Nel 2014 la Cineteca Nazionale restaura La parte bassa realizzato con Franco Barbero, film in tre movimenti, sull’alba del Movimento del ’77 a Milano: le strade, il Circolo del proletariato giovanile all’Università statale e un ultimo tempo di liberissima fiction. Il cinema documentario di Caligari, schiude - in una forma e con formati che sperimentano sulla lingua del reale, lo reinventano tra il documento spietato e la spinta verso l’utopia - quel che la storia s’è dimenticata, quel che oggi - in modi differenti e maggiormente radicali che un tempo - è fuor d’ogni orizzonte. Ovvero: frammenti di discorso controculturale, opinioni opinabili, slanci scomposti, fughe verso un’idea, l’impeto per una rivoluzione. Qui dentro, in nuce, c’è già il fallimento di tutto. Ma c’è anche, preservato, quel che è scomparso.

 

IL RESTAURO

La parte bassa, realizzato da Claudio Caligari e Franco Barbero, è composto da tre parti. Le prime due furono girate con un videoregistratore portatile open reel e, attraverso il vidigrafo ideato e costruito da Alberto Grifi, trasferite su pellicola 16mm. La terza parte, invece, fu filmata direttamente su pellicola 16mm.

Il restauro digitale del film è stato realizzato a partire dai negativi scena e colonna 16mm, conservati presso gli archivi della Cineteca Nazionale. Questi materiali, oltre all'usura del tempo, presentano tutte le caratteristiche delle videoregistrazioni dei primi anni '70: il segnale video era concepito per essere fruito su monitor di piccole dimensioni.

Per il restauro del negativo scena si è intervenuti principalmente sui difetti legati alla vita della pellicola: spuntinature, giunte e danni all'emulsione. Nessuna correzione è stata effettuata sull'instabilità dell'immagine video. Per quanto riguarda la colonna sonora, è stata effettuata la pulizia digitale e la riduzione dei rumori di fondo, agendo sui problemi dovuti alla degradazione del supporto senza alterare la qualità della registrazione originale.

Il restauro è stato effettuato nel 2012 dalla Cineteca Nazionale presso il laboratorio Eurolab-Cinema Communications Services.

 

CLAUDIO CALIGARI

Claudio Caligari (Arona, 1948 – Roma, 2015) è stato un regista italiano, sguardo dichiaratamente militante, «fiancheggiatore dei derelitti» (Silvana Silvestri). La sua pratica cinematografica è stata prima documentaria, con opere che testimoniano idee di una rivoluzione e registrano una lenta scomparsa, reperti di un laboratorio di idee in tumulto e atti funebri su una generazione sbranata da una droga che è, letteralmente, la società del consumo. Con Daniele Segre e Franco Barbero gira Perché droga (1976). Tra il 1977 e il 1978 gira Lotte nel Belice, La macchina da presa senza uomo, La follia della rivoluzione e La parte bassa. Sul set di quest'ultimo incontra Guido Blumir, sociologo già autore della sceneggiatura di Michele alla ricerca della felicità di Alberto Grifi. Con questi scrive il suo primo lungometraggio di fiction, Amore tossico (1983), adottato da Marco Ferreri, film di aspro realismo, interpretato da veri tossicodipendenti, ritratto di un sottoproletariato stremato dal consumo, di una controcultura inerme. Il suo secondo lungo lo gira solo nel 1998, dopo una serie di progetti finiti in nulla: L'odore della notte, tratto da Banda dell'arancia meccanica di Dido Sacchettioni, dove tra il nero e il grottesco racconta il degrado valoriale di un paese. Non essere cattivo (2015) è il suo ultimo film, aggiornamento di Amore tossico alla Roma degli anni ‘80, romanzo criminale umanista e quadro pasoliniano sotto acido: alla morte del regista, Valerio Mastandrea, produttore già protagonista di L'odore della notte, ne supervisiona il montaggio finale. 

 

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