La generazione cui è stata venduta la flessibilità lavorativa come una risorsa e ha dovuto fare i conti con la condanna alla precarietà che, al contrario, comportava, è ora costretta a subire gli effetti di questa insicurezza anche nella sfera privata, interdetta com'è dall'esercizio diritti e dei doveri legati alla “maggiore età”. È questa la riflessione cui giunge Mattia Colombo alle prese con la fine della propria storia d'amore e degli inevitabili interrogativi che pone la separazione. Come racconta: «l’autonomia riguadagnata non si accompagnava al sollievo, ma portava con sé l’insonnia». Non trovando immediate risposte ha deciso di confrontarsi con chi, come lui, ha perso la fiducia nel futuro, una condizione d'inquietudine che va al di là dei vincoli anagrafici, una vera e propria pandemia transgenerazionale. E che porta a vivere le relazioni sentimentali in uno stato d’emergenza permanente.

MATTIA COLOMBO

Mattia Colombo (Treviglio, 1982) concentra le proprie attività attorno alla visione. È pittore e regista (ha frequentando il Master in Regia del Documentario presso lo IED di Venezia). Il suo primo documentario, Il Velo, è stato in competizione a Visions du Réel; EIFF Edinburgh International Film Festival; AFI Silverdocs Discovery; Dialektus Film Festival. Nel 2014 realizza Alberi che camminano scritto con Erri De Luca e presentato al Festival dei Popoli e al Slamdance Film Festival (Sundance). Con Voglio dormire con te, presentato alla trentasettesima edizione del festival Cinéma du Réel, ha vinto, nel 2013, il Bando Nutrimenti Terrestri, Nutrimenti Celesti e il Premio Corso Salani 2014.