Italia/Francia 2015
HD, colore, 60'
v.o. Italiano/Francese
Regia, Soggetto, Sceneggiatura
Irene Dionisio
Montaggio
Alessandro Zorio
Fotografia
Francesca Cirilli
Suono
Manolis Makridakis
Musica
Gabriele Concas, Matteo Marini
Produzione
Mammut Film / a.titolo / Vicky Films
Contatti
Sponde. Tunisina e Lampedusana, porta d'Europa. A separarle 60 miglia di mare, il Mediterraneo, rotta di migrazioni. Un fenomeno che le più recenti scritture della catastrofe raccontano non tanto in termini di spostamento quanto di strage: 35.000 è il numero delle persone morte, fino a oggi, nel tentativo di raggiungere le coste europee. Mohsen Lidhabi, postino di Zarzis, cercando sulla spiaggia materiali per le proprie sculture, scopre un corpo. Senza troppe domande decide di dare allo sconosciuto degna sepoltura. Come Vincenzo, becchino in pensione, che si trova, a Lampedusa, nella stessa situazione. I due, per quanto fatto, diventano motivo di polemica nelle rispettive comunità, entrambe corrotte da un'idea d'identità che si esprime nel rifiuto. Ma di fronte al “secol superbo e sciocco” non resta altro da fare che stringersi in “social catena”: un giorno Vincenzo riceve una lettera scritta in francese da un mittente sconosciuto che, come lui, ha compiuto l'unico gesto di umanità possibile di fronte ai morti senza nome arrivati dal mare.
NOTE BIOGRAFICHE
Irene Dionisio (Torino, 1986) realizza nel 2010 Fières d'être putes documentario selezionato al Festival Da Sodoma a Hollywood; nel 2011 La fabbrica è piena, con cui vince l'anno successivo il Premio Cgil Spi Filmmaker 2011 a Piemonte Movie e il Premio Collino a Visions du Réel. Sempre nel 2011 è assistente video di Alina Marazzi sul set di Baby blues. Con il soggetto Shores ha vinto il Premio Solinas Documentario per il Cinema 2012, poi selezionato nel workshop "Nutrimenti terrestri, nutrimenti celesti” Filmmaker Milano 2013.