Viaggio immobile (64 min.)
Siegfried A. Fruhauf - Mountain Trip (1999), 4’, 16mm, sonoro, colore, 1:1,37
Una manciata di fotogrammi, registrati dall’interno di un bar veneziano e articolati secondo un principio seriale. Sintesi sublime del metodo di un cineasta, che fa danzare la realtà fra contingenza e matematica.
Kurt Kren - 15/67 TV (1967), 4’, 16mm, silenzioso, b/n, 1:1,37
Un trip nel kitsch alpino: una miriade di cliché cartolineschi sfilano compatti al suono lancinante di una fisarmonica distorta.
Thomas Korschil - Sunset Boulevard (1991), 8’, 16mm, silenzioso, b/n, 1:1,37
Analisi strutturale di una strada trafficata: il mito (americano) della libertà motorizzata si avvolge in una giostra ossessiva di solitudini al volante.
Günther Selichar - GT Granturismo (2001), 5’, DCP, stereo, colore, 1:1.33
Una soggettiva da videogioco divora la strada: l’ebbrezza di un avanzamento senza attriti si scontra fisicamente con un’inerzia naturale, tramutando il sogno di una serena velocità in uno splatter entomologico.
Ella Raidel - Somewhere late Afternoon (2007), 11’, Bluray, stereo, colore, 16:9
Modelli architettonici di grattacieli tipici di Taipei immersi in un paesaggio naturale: una falsa prospettiva seduce lo sguardo e si consolida nella durata, inquadrando un habitat impossibile.
Hubert Sielecki - österreich ! (2001), 4’, Beta SP, stereo, colore, V.O.
Nazione e televisione unite nella ridondanza del loro linguaggio: un martellamento sonoro che renderà difficile togliersi l’Austria dalle orecchie.
Nikolaus Eckhard - SpaceTimeDog (2010), 6’, 35mm, silenzioso, colore, 1:1.85
Un ironico omaggio agli esperimenti cronofotografici di Muybridge: se al posto di un cavallo ci fosse stato un tarchiato cane da caccia, un Dachsbracke, forse anche il cinema a venire avrebbe assunto un altro passo.
Stefan Juster / Der Kleine Kreis - Clairvoyant (2015), 10', DCP, stereo, colore, 16:9
Vicende artificiali di una forma naturale: la nuvola come metafora concreta del polimorfismo digitale.
Stefan Zlamal – we don’t (2011), 4’, DCP, mono, colore, 1:1.33
Una corsa a capofitto dentro The Killers di Don Siegel, un algido found footage che sembra un DVD inceppato, che slitta su istanti opachi creando un curioso balbettio musicale.
Lukas Marxt - Captive Horizon (2015), 14', DCP, stereo, colore, 16:9
Paesaggi desolati, una prospettiva panoramica che a volte pare collassare in quella di un microscopio. Un drone incontra un fantasma corporeo, una macchia enigmatica che intrappola lo sguardo disincarnato.