Franco Scaldati, morto nella primavera del 2013, è stata una figura centrale del teatro e della cultura della seconda metà del novecento europeo, per la sua capacità di rappresentare e mettere in scena una umanità marginale. Una sorta di “coscienza critica, la spina nel fianco” del teatro italiano, come amava pensarsi, sicuramente il portatore di un’idea di teatro lontana dagli schemi tradizionali. Il percorso artistico di Scaldati aveva incrociato diverse volte quello di Franco Maresco: era, per esempio, uno dei protagonisti dello spettacolo teatrale Viva Palermo e Santa Rosalia, o uno dei fratelli La Marca ne Il ritorno di Cagliostro.

Franco Maresco (Palermo 1958), inizia a lavorare come autore televisivo in una rete privata palermitana, in coppia con Daniele Ciprì, nel 1986. Si afferma nel panorama nazionale lavorando per la programmi televisivi come, Blob, Fuori orario. Cose (mai) viste, Avanzi e soprattutto Cinico TV, e realizza, sempre in coppia con Ciprì i film Lo zio di Brooklyn (1995) e Totò che visse due volte (1998). Dal 2010 Franco Maresco ha realizzato, da solo, le pellicole Io sono Tony Scott (2010) e Belluscone (2014).