La ragione per la quale il cinema non è mai diventato un arte del passato è che ha sempre saputo rimettersi all'ultimo posto, in fondo alla catena creativa, dietro il teatro, dietro la musica o la televisione. De humani corporis fabrica è un ottimo esempio di questa umiltà cinematografica. Da alcuni anni, la medicina utilizza camere e microcamere per osservare il corpo e condurre delle operazioni altrimenti impossibili. Ecco che Varena Paravel e Lucien Castaing-Taylor entrano con le loro macchine da presa dentro un ospedale della regione parigina. Non ci vanno con il piglio di chi sa ma piuttosto con quello di chi apprende. Nell'Etica, Spinoza afferma che «Nessuno […] fino adesso, ha conosciuto la struttura del corpo tanto accuratamente da poter spiegare tutte le sue funzioni.». Con questa frase in mente, De Humani Corporis Fabrica si immerge nella scoperta dell'interiorità delle membra. E, nel farlo, afferma in un certo senso che, se il corpo è un grande sconosciuto, anche il cinema che lo scopre sta di fatto scoprendo se stesso. Così il film è strutturato intorno ad un certo numero di tipologie di chirurgia – cesareo, prostata, cervello... – che sono al contempo dei modi diversi di utilizzare dei mezzi audiovisivi nel campo medico. Le immagini che colpiscono in primo luogo sono quelle dei tessuti, degli organi, delle cavità.
È veramente un corpo umano? Oppure siamo davanti a dei paesaggi fantascientifici? In ultima analisi, questa domanda viene spostata sul luogo stesso delle riprese: l'ospedale, con le sue stanze, i suoi corridoi, la sua circolazione di personale, pazienti, parenti in visita è a sua volta un'immagine della vita organica. (Eugenio Renzi)
Lucien Castaing-Taylor (Liverpool, 1966) è un antropologo britannico, un artista, un fotografo. Ha studiato all'università di Cambridge e di Berkley in California. Gira i suoi primi film etnografici in coppia con Ilisa Barbash: In and Out of Africa (1992), Made in USA (1997), Sweetgrass (2009).
Verena Paravel (Neuchâtel, 1971) ha studiato antropologia in Francia. Il suo lavoro artistico e scientifico comincia nel 2008 con la serie Interface.
Verena Paravel e Lucien Castaing-Taylor collaborano come filmmakers al Sensory Ethnography Laboratory dell'Università di Harvard. I loro film e le loro istallazioni sono state diffuse in festival e luoghi d'arte di prestigio come l'AFI, il FAFICI, il Festival di Berlino, di Venezia, di Locarno e di New York. La loro prima collaborazione risale al 2012 e alle riprese del documentario di osservazione
Leviathan, un film di immersione su un peschereccio nel mare del Nord che ha sollevato un ampio e animatissimo dibattito critico.
Leviathan ha inoltre ricevuto il premio FIPRESCI al Locarno International Film Festival.
De Humani Corporis Fabrica è il quarto film che risulta dalla loro collaborazione.