Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - L'ANNÉE DERNIÈRE À DACHAU
16 - 24
NOVEMBRE 2024
EN
FUORI FORMATO - OMAGGIO A MARK RAPPAPORT
 >
2024 2023 2022 2021
L'ANNÉE DERNIÈRE À DACHAU
 
ARCOBALENO FILM CENTER sala 2
ore 19.30
alla presenza dell'autore



prima italiana
 
Francia, 2020
16x9 DV, colore, b/n, 29'
V.O. Inglese, Francese
 
REGIA
Mark Rappaport
 
SCENEGGIATURA 
Mark Rappaport
 
MONTAGGIO, 
Mark Rappaport
 
SUONO
Tito de Pinho
 
NARRAZIONE
Mark Rappaport,
Volker Schlöndorff, 
Christine Le Goff, 
Tito de Pinho
 
PRODUZIONE
Mark Rappaport
 
CONTATTI
marrap@noos.fr
 
L'ANNÉE DERNIÈRE À DACHAU

Se i video-saggi di Rappaport sono sempre discorsi sul cinema che diventano cinema, L'Année dernière à Dachau si definisce addirittura “un film su un film su un film”, offrendo una mise en abyme, una fuga di prospettive da percorrere in modo tutt'altro che rettilineo. L'ibrido del titolo, d'altra parte, anticipa già una ideale carrellata che dai corridoi barocchi de L'anno scorso a Marienbad ci condurrà ai campi di concentramento. Il terzo film evocato è infatti un filmato amatoriale Super8 girato da una delle comparse sul set del film di Alain Resnais, dove è registrata una visita della troupe al vicino campo di Dachau. Muovendosi come gli è consueto tra ritratti, digressioni, ipotesi e coincidenze, Rappaport percorre un labirinto di memorie cinefile più o meno sommerse fino a spalancare la rarefazione atemporale di Marienbad all'orrore storico dei campi, dedicandosi a una disamina sferzante della loro turpe spettacolarizzazione nello “Shoah-business” cinematografico.

Mark Rappaport (New York, 1942) è un regista e scrittore indipendente. Ha frequentato il Brooklyn College, dove si è laureato nel 1964. Ha lavorato come montatore prima di dedicarsi al suo primo lungometraggio, il film sperimentale Casual Relations (1974). Negli anni Novanta ha iniziato a lavorare in maniera intensiva con il materiale d’archivio, realizzando film come Rock Hudson’s Home Movies (1992), Exterior Night (1993), From the Journals of Jean Seberg (1995) e The Silver Screen: Color Me Lavender (1997).
Il suo interesse per il romanzo vittoriano, il melodramma e la storia dell’arte è ravvisabile in alcuni dei suoi cortometraggi, tra cui Becoming Anita Ekberg (2014), The Vanity Tables of Douglas Sirk (2014) e Debra Paget, For Example (2016), Sergei/Sir Gay (2016). Dal 2005 vive e lavora a Parigi. Molti dei suoi articoli sono stati pubblicati sulla rivista di cinema francese Trafic, fondata da Serge Daney, e su Cinéma. Ha inoltre pubblicato raccolte dei suoi testi di fiction e non-fiction sia in francese – Le spectateur qui en savait trop, 2008 – sia in inglese – (F)au(x)tobiographies (2013), The Secret Life of Moving Shadows (2014).
 

SEZIONI
 >
2024 2023 2022 2021