Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - THE WALDHEIM WALZ
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
EN
RETROSPETTIVA RUTH BECKERMANN
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THE WALDHEIM WALZ
lunedì 28 novembre

CINETECA MILANO ARLECCHINO
ore 19.30



Austria, 2018
HD, colore, 93'
V.O. Tedesco, Inglese, Francese
 
REGIA
Ruth Beckermann
 
SCENEGGIATURA
Ruth Beckermann
 
MONTAGGIO
Dieter Pichler
 
SUONO
Manuel Grandpierre,
Rudolf Pototschnig
 
PRODUZIONE
Ruth Beckermann Film Produktion
 
PRODUTTRICE
Ruth Beckermann
 
CONTATTI
sekretariat@ruthbeckermann.com
 
THE WALDHEIM WALZ
«Guardando i materiali che ho girato decenni fa sono rimasta scioccata. Avevo davvero potuto dimenticare come le emozioni vengono manipolate dai populisti?».
1986, Ruth Beckermann è in piazza a Vienna insieme agli attivisti che contestano la candidatura alla presidenza di Kurt Waldheim e documenta gli eventi di quei giorni. «No a Waldheim, no a Waldheim» grida la folla. Cosa era accaduto? Su che era inciampata la corsa di una figura così prestigiosa nella vita politica austriaca e internazionale, ministro degli Esteri e Segretario generale delle Nazioni unite per due mandati?
Il settimanale austriaco «Profil» aveva denunciato i legami di Waldheim con il nazismo fino allora attentamente omessi. A queste rivelazioni si erano aggiunte nuove accuse avanzate dal World Jewish Congress (Congresso Mondiale ebraico, ndr) che grazie a un'inchiesta portata avanti con i giornalisti del «New York Times» era risalito alla sua militanza attiva nelle SA, i reparti paramilitari del partito nazista. E alla sua presenza sul fronte in Jugoslavia, soprattutto in Grecia, a Salonicco, da dove partivano le deportazioni verso Auschwitz. Nella sua biografia ufficiale però Waldheim - che ovviamente negava tutto - aveva raccontato di essere stato ferito nel '42 e da allora di non avere mai più combattuto.
L'Austria si divide tra chi rifiuta la sua candidatura e i sostenitori della sua innocenza in uno scontro che rivela le crepe nella sua narrazione rispetto al nazismo. Quell'immagine di un Paese vittima innocente dei nazisti si sgretola nel sostegno a Waldheim che dichiara il negazionismo della classe politica, l'antisemitismo diffuso - specie negli attacchi a chi lo critica - il patriottismo, tutti elementi che permetteranno la sua elezione.
Ma come è stato possibile che nessuno si fosse mai accorto del passato di Waldheim? E se questo per l'Austria coincideva con una pratica di rimozione, che dire rispetto alla comunità internazionale? Kohl in Germania si era schierato con lui e così Reagan - anche se poi l'America vieterà l'ingresso a Waldheim presidente.
A partire dagli archivi personali, a cui si aggiungono materiali televisivi internazionali, Beckermann - che è anche voce narrante - costruisce una riflessione sull'identità collettiva di una nazione, l'Austria, che ha rimosso le proprie responsabilità. E nell'alternanza di “menzogna” e “verità” interroga al tempo stesso la storia e la politica internazionali proseguendo quel suo lavoro di ricerca nello spazio della memoria e tra le sue amnesie che non ha mai smesso di illuminare. (Cristina Piccino)
 

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