Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - THE DREAMED ONES
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
EN
RETROSPETTIVA RUTH BECKERMANN
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THE DREAMED ONES
lunedì 21 novembre

CINETECA MILANO ARLECCHINO
ore 19.30



Austria, 2016
HD, colore, 89'
V.O. Tedesco
 
REGIA
Ruth Beckermann
 
INTERPRETI
Anja Plaschg,
Laurence Rupps
 
SCENEGGIATURA
Ruth Beckermann,
Ina Hartwig

FOTOGRAFIA
Johannes Hammel
 
MONTAGGIO
Dieter Pichler
 
SUONO
Georg Misch
 
PRODUZIONE
Ruth Beckermann Filmproduktion
 
CONTATTI
Austrian Film Commission
anna.laurent@afc.at
 
THE DREAMED ONES
Un'attrice e un attore si incontrano in uno studio di registrazione a Vienna per leggere le lettere di Ingeborg Bachmann e Paul Celan, una corrispondenza quella fra i due scrittori che attraversa il loro legame d'amore intermittente e insieme inesauribile, che li unirà dal primo incontro, quando sono poco più che ventenni, fino alla morte di Celan nel 1971 a Parigi. «Dovrei venire, guardarti, tirarti fuori, baciarti e sostenerti per non farti scivolare via. Ti prego credimi, un giorno verrò, e ti porterò con me» - scrivono incapaci di lasciarsi così come di stare vicini. Si erano conosciuti nel 1948, Celan aveva dedicato a Bachmann una poesia, In Ägypten, intorno a loro l'Europa nel dopoguerra. Lui viene da una famiglia ebraica di Cernovitz sterminata nei campi di concentramento, lei è austriaca, il padre si era schierato sin dalla prima ora col nazismo, cresciuta in Carinzia ha vissuto poco la violenza del conflitto. Nella loro scrittura epistolare e poetica l'amore e l'amicizia sono anche dissidi, discussioni, le crisi sempre più frequenti di Celan, i dubbi che fanno dire a Bachmann: «Siamo noi solo quelli sognati?». La “differenza irriducibile” dei due malgrado il tempo del cuore - «Ingeborg, una piccola brocca d'azzurro» scriveva Celan in una dedica - riflette anche modi diversi di relazionarsi alla scrittura e alla creazione: la ricerca della parola per incontrarsi, il dolore che l'accompagna, la necessità del silenzio di fronte a sentimenti e stati d'animo così contraddittori. A partire da qui Ruth Beckermann realizza un “film parlato” che mette al centro la lingua dei due poeti rendendo la parola esperienza di un mondo. I protagonisti - Anja Plaschg, musicista e cantante conosciuta come Soap and Skin, e Laurence Rupp, attore del Burgertheater di Vienna – sono giovani, si mostrano felici di essere lì. Conversano, fumano, parlano dei loro tatuaggi, di musica, sembrano quasi corteggiarsi. È forse il testo che leggono a influenzarli? O invece è il sentimento che provano a fargli trovare il giusto respiro per far vibrare uno dei carteggi più struggenti del '900? - in Italia uscito come Troviamo le parole. Lettere 1948-1973, Nottetempo. Nello spazio della parola letteraria – in cui gli interpreti non “pretendono” di essere Bachmann e Celan – l'autrice sperimenta la narrazione di un amore: gli intrecci possibili di un desiderio, la malinconia di una perdita, i tumulti e lo smarrimento, la possibilità di creare uno spazio di incontro in cui riconoscersi. (Cristina Piccino)
 

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