Come nel mondo sottosopra del personaggio di Lewis Carroll, attraverso l'obiettivo dell'autrice le prospettive della realtà mutano, gli umani sono solo comparse nei riflessi di un vetro o di uno specchio, mentre animali, fiori, piante e sassi, si animano e dialogano. Lo sguardo si abbandona a quanto lo circonda, all'epifania di un istante per farsi stupire e meravigliare da ciò che può sembrare banale e quotidiano.
Il film è il risultato finale del corso “Una città da guardare”, tenuto da Mauro Santini con studenti della sezione “Audiovisivi e Multimedia” del Liceo artistico Mengaroni di Pesaro.
Alice Re (Pesaro, 2002), dopo il diploma in Audiovisivi e Multimedia, prosegue gli studi artistici frequentando l'Istituto Italiano di Fotografia IIF di Milano.
Il suo primo cortometraggio prodotto durante l’ ultimo anno scolastico 2020/21, è stato presentato all’esame di maturità, con il titolo: La figlia di Birel.
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