Un uomo è seduto sul letto e guarda dalla finestra la neve che cade. Appaiono anche i suoi due figli e la loro madre, la stanza al suono di una canzonetta rivela il crimine che si cela in quel nucleo famigliare. Poche inquadrature, tempi dilatati e una tecnica di realizzazione che combina il formato originario 35millimetri, live action e animazione digitale in modo poco distinguibile: è in questo spazio perturbante e rarefatto che si racchiude The Parents' Room, quasi una partitura musicale che si svolge in un solo ambiente e che risucchia lo spettatore nel suo gorgo, di inquietudine e fascinazione al tempo stesso. La messinscena evoca gli anni d’oro del musical, sovverte generi codificati, l’horror, la commedia slapstick, l'animazione. Come nei lavori precedenti di Marcon, in particolare Monelle (2017) e Ludwig (2018), il suo interesse per quei lati oscuri della psiche umana si focalizza sul tema dell’infanzia per evocare una condizione umana primaria, fragile e in divenire.