RETOUR À REIMS di Jean-Gabriel Périot
CINEMA BELTRADE
ore 17.30
prima italiana
Francia, 2021
HD, colore, 80’
v.o. Francese
SCENEGGIATURA:
Jean-Gabriel Périot
INTERPRETI:
Adèle Haenel
FOTOGRAFIA:
Julia Mingo
MONTAGGIO:
Jean-Gabriel Périot
SUONO:
Yoland Decarsin,
Xavier Thibault,
Laure Arto
MUSICA:
Michel Cloup
PRODUTTORE:
Marie-Ange Luciani
PRODUZIONE:
Les Films de Pierre
CONTATTI:
sales@thepartysales.com

Retour à Reims è un viaggio alla riscoperta di una storia che ci riguarda. Il film è tratto dall’omonimo libro di Didier Eribon e racconta il ritorno dell’intellettuale presso la casa di famiglia in seguito alla morte del padre. Un’occasione per ripercorrere gli avvenimenti che hanno segnato l’esistenza dei suoi parenti, provenienti dalla classe operaia. Périot ha scelto di estromettere dal film gli aspetti più personali e autobiografici del libro per concentrarsi sulla valenza politica della narrazione delle condizioni materiali e non solo dei lavoratori in Francia dagli anni ’50 ai nostri giorni.
Al di là di alcune scene posizionate all’inizio e alla fine, il documentario è composto da immagini d’archivio, risultato della ricerca e dell’opera di montaggio di Périot che è andato a scavare in un pezzo di storia ormai passato di moda. Sulle facce di quei lavoratori leggiamo la fatica e la disperazione di non poter cambiare vita, vediamo le case senza i bagni, l’intimità inesistente. Le donne vivevano ulteriori problemi come la necessità di abortire clandestinamente e la difficoltà di lavorare e gestire la casa. La voce narrante di Adèle Haenel ci guida in questo viaggio parlandoci dell’impegno politico, delle speranze riposte nel comunismo, fino al grande tradimento di Mitterrand e del suo partito una volta giunto al potere nel 1981. Da qui la storia prende un’altra piega e ci racconta, lucidamente e senza alcun giudizio morale, le ragioni del razzismo che ancora oggi agita la classe lavoratrice e il progressivo spostamento verso il Front National.
Retour à Reims ci parla di quanto la povertà sia inscritta, ieri come oggi, nelle cosiddette «società del benessere» occidentali ma anche della strenua resistenza che gli sfruttati hanno provato a mettere in campo, lasciandoci con un segnale di speranza per il futuro.
Jean-Gabriel Périot (Bellac, 1974) ha diretto numerosi cortometraggi al confine tra documentario, cinema sperimentale e fiction. Ha sviluppato il suo stile di montaggio che interroga la violenza e la storia negli archivi filmici e fotografici. I suoi film hanno vinto numerosi premi nel mondo, il primo lungometraggio
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