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FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
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COVID MOVIES

prima mondiale

Italia, 2020, 90'
v.o. Italiano

REGIA:
gli studenti del Triennio in Pittura e Arti Visive di NABA
Coordinamento Yuri Ancarani

PRODUZIONE:
NABA Nuova Accademia di Belle Arti
 
CONTACTTI:
ginevra.stuto@naba.it

 

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COVID MOVIES
Un'esperienza condivisa vissuta attraverso gli sguardi degli studenti del corso di Arti Visive della NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) coordinato da Yuri Ancarani e tenuto durante il lockdown: Chiara Armento, Gaia Baldan, Federica Barranco, Giacomo Bertolino, Nicola Bianco, Claudia Basini, Matilde Bica, Marco Brombal, Martina Buemi, Luca Celè, Emil Cottino, Francesca Dalpi, Luca Antonio De Palma, Alessandro Di Lorenzo, Alessandro Germoglià, Marta Gradenigo, Yijng Li, Elena Marcon, Alex Parrotto, Anna Laura Piana, Giulia Pilia, Alessandro Pirante, Chiara Smedile, Nicolò Soligo, Katherine Teran, Michele Ucci, Matilde Villa, Marika Vitrani, Jessie Yu, Isabella Zanon, Lilli Zelano.
Nei lavori dei giovani filmmaker emergono i rapporti amplificati con le cose, anche le più minime, che divengono osservate attraverso la lente d'ingrandimento: è il tempo dilatato di una sigaretta nel film di Emil Cottino; sono i gesti ripetitivi e quasi ipnotici di quello di Giacoma Bertolino – far bollire l'acqua, lavarsi i denti, mettere i panni in lavatrice, lo schermo del computer che diventa finestra sul mondo. O l'alienazione raccontata da Nicolò Soligo con un omaggio a Steve McQueen che nella Grande fuga tira una palla da baseball contro le pareti della sua cella, qui una pallina di gomma di quelle che si comprano alle macchinette. Nel cortometraggio di Alessandro Pirante un ragazzo osserva il suo acquario di pesci rossi: la loro condizione ricorda la nostra, circoscritta fra le mura di casa – il momento dei pasti è il diversivo di una vita costruita sulla ripetizione. 
Ma ci sono anche i luoghi nel fuori “proibito” - come nel lavoro di Alessandro Di Lorenzo - le loro nuove sembianze nella calma irreale delle città deserte. “La solitudine in compagnia di una telecamera, in una stanza o in mezzo al nulla. Sono i limiti che hanno permesso ai ragazzi di creare questi 31 covid movies singolari, non banali, a volte sorprendenti” (Yuri Ancarani).

Yuri Ancarani (Ravenna, 1972) è videoartista e filmmaker; le sue opere nascono da una continua commistione fra cinema documentario e arte contemporanea, e sono il risultato di una ricerca spesso tesa a esplorare regioni poco visibili del quotidiano, in cui l’artista si addentra in prima persona. I suoi lavori sono stati presentati in mostre e musei nazionali e internazionali, tra cui la 55esima Biennale di Venezia, il MAXXI di Roma, l'Hammer Museum di Los Angeles e il Guggenheim Museum di New York. 
Coi suoi primi film compone la Trilogia sul lavoro (Il capo, 2010; Piattaforma Luna, 2011; Da Vinci, 2012). Nel 2014 realizza Séance e presenta a Filmmaker l'installazione San Siro presso la GAM, Galleria d'Arte Moderna di via Palestro.
The Challenge viene presentato nel 2016 al Festival di Locarno nella sezione Concorso Cineasti del presente. Whipping Zombie (2017) partecipa a Cinéma du Réel, Rotterdam International Film Festival e Filmmaker. Con San Vittore (2018) torna Fuori concorso al Festival di Locarno. È docente alla NABA.
 

 

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