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NOVEMBRE 2024
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CRY LOVE
prima mondiale
 
Usa, 2020
16mm, colore, 10'
v.o. Inglese
 
REGIA:
Lee Anne Schmitt
 
FOTOGRAFIA:
Lee Anne Schmitt
 
MONTAGGIO:
Lee Anne Schmitt
 
CONTATTI:
leeanneschmitt@gmail.com
 

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CRY LOVE
“Niente è dove dovrebbe essere” dice fuori campo la voce della regista. La stanza della casa appare estranea come il mondo fuori di lì. Cosa sta succedendo? Cry Love nasce da un incontro “a distanza”, tra Lee Anne Schmitt e Gaia Giani, dentro l'idea di una corrispondenza in quella “comunità” immateriale e insieme di intensa “fisicità” che è il cinema. Gaia scopre a Filmmaker i film di Lee Anne, e le scrive. Una vive fuori Milano, l'altra a Los Angeles: come incontrarsi quando l'intero mondo è chiuso forzatamente per la pandemia? Nei lunghi mesi di lockdown Lee Anne filma ciò che vede intorno a sé: la natura, i boschi, i fiori. Ma la California sta bruciando, divorata dagli incendi, il virus continua a correre. Nel paesaggio Lee Anne prova a cercare i segni della realtà, e quello che nel suo cinema è sempre storia, politica, memoria di un continente, l'America, e dei suoi miti, si fa qui, sulla pellicola in 16 millimetri, spazio intimo che accoglie un sentimento collettivo.
“Tutto nel mondo sembra in pericolo, anche l'aria, perfino la luce. Siamo andati in montagna, vicino al mare, guidando per ore in mezzo al fumo. In alcune giornate di questi mesi la ripetizione è stata una forma di meditazione, in altre una premonizione di ciò che è già andato perduto” (Lee Anne Schmitt).
 
Lee Anne Schmitt (Cleveland, 1971) è artista e regista che pone al centro della propria ricerca il paesaggio e la memoria, personale e collettiva. Ne sono dimostrazione i suoi film: Las Vegas (2000), Awake and Sing (2003), The Wash (2005). California Company Town (2008) è una riflessione sulla perdita del sogno americano. Nel 2011 ha presentato a Filmmaker The Last Buffalo Hunt, un film su uno degli ultimi territori degli Stati Uniti “liberi”, ma in decadenza e in pericolo. I suoi lavori sono stati presentati in realtà come il MoMA a New York, il Museo Getty, Northwest Film Society, Centre Pompidou e festival come Viennale, CPH/DOX, Oberhausen, Rotterdam, BAFICI e FIDMarseille. Nel 2017 ha presentato in concorso a Filmmaker Purge This Land e l'anno successivo ha ricevuto la Guggenheim Fellowship. Attualmente sta lavorando a una serie di film che si servono di oggetti personali per indagare il modo in cui i traumi influenzano le strutture narrative.
 
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