Le immagini del centro storico di Roma, Campo de' Fiori, la terrazza di Piazza di Spagna, durante i giorni del lockdown la primavera del 2020. Il vuoto di persone e di attività rende il paesaggio immobile, avvolto in un tempo sospeso. La sola figura in movimento è quella di un rider che con un enorme zaino rosso sulle spalle attraversa le strade deserte. Ma quel paesaggio, divenuto nei giorni quasi familiare, assume nel film una dimensione nuova: se da una parte infatti il regista si affida alla webcam online, dall'altra trova nel rider la sua guida, e questo “incontro” produce nelle immagini nuove direzioni. All'estraneità di uno sguardo meccanico, come se l'occhio umano coincidesse con quello di una telecamera di sorveglianza ondeggiante tra i monumenti, si contrappone l'esperienza del rider che fa irrompere con prepotenza il conflitto e l'esperienza della contemporaneità.
Emanuele Cantò (Pescara, 1997) lavora principalmente convideo e fotografia, indagando i rapporti fra l’uomo e l’ambiente naturale, domestico e culturale. Attualmente sta conducendo una ricerca sui limiti del documentario e sul ruolo della videoarte nel sistema cinematografico contemporaneo. Tra i suoi film, L'acqua non piove (2020); Diaries: Attitude 1 (2020-in progress); Miracle (2019); Le nubi sono già più in là (2018).