Note di programmazione.
1896: i fratelli Lumière arrivano a Vienna per filmare una delle loro vedute. 1995: Kurt Kren ritorna a Vienna nel centesimo anniversario del cinema dopo aver lasciato la città per la Germania e gli Stati Uniti nei tardi anni Sessanta, quando uno scandalo legato agli Azionisti aveva reso la sua vita artistica sempre più precaria.
Ein drittes Reich di Alfred Kaiser riassembla materiali della propaganda nazista in modo tale che quelle immagini e quelle idee si soffochino tra loro. James Benning riunisce memorabilia del giocatore di baseball Hank Aaron, estratti di trasmissioni radio che vanno dal 1954 al 1976 e il diario di Arthur Bremer, che sparò al candidato alla presidenza George Wallace lasciandolo paralizzato.
«Se non hai della pellicola, non puoi fare niente» dice un bambino all’inizio del mosaico filmico di Ernst Schmidt Jr. - un lavoro che accumula alcuni tra i più splendidi esempi di come la pellicola è stata usata a Vienna tra il 1896 e il 1976.
Filmando a Firenze, su ispirazione dei taccuini di Leonardo da Vinci e del saggio dedicato al suo metodo creativo da Paul Valery, Robert Beavers crea una sua personale e intensa forma di teoria pratica.
La sperimentazione cinematografica ha sempre trovato risonanze evocative nella simbologia alchemica, analogie fra le trasmutazioni dei metalli nell’Opus e quelle subite dalla pellicola nel processo di sviluppo. Dall’oscurità alla rivelazione, da una materia prima indifferenziata all’oro di un’immagine colorata, anche il film viene alla luce attraverso passaggi critici, in cui il laboratorio diventa uno spazio di scoperta e trasformazione.