Una notte speciale oggi, venerdì 26 novembre, a Fuori orario, cose (mai)viste (Raitre, dalle 01.15 alle 6.00) dedicata all'edizione di Filmmaker che si è appena conclusa nella quale si potranno ritrovare alcune delle proposte presentate i giorni scorsi in sala e autori a noi vicini.
Lo speciale si apre con Prossimamente Franco Maresco, il programma che il regista palermitano ha composto per Filmmaker presentando in anteprima due montaggi brevi dei film a cui sta lavorando: uno dedicato al jazz e al musicista Joe Lovano, l’altro che ha come spunto di partenza la lunga amicizia tra lo stesso Maresco e Goffredo Fofi.
A seguire i cortometraggi di Europa 2021 - Dancing in the Dark: cinque titoli che diversi autori e autrici - Franco Maresco, Marianna Schivardi, Tonino De Bernardi, Motus e Fabrizio Ferraro - hanno realizzato dialogando con Filmmaker in una riflessione sul nostro presente.
IO E FRANCO, Franco Maresco, 2021
Al Cinema Lubitsch di Palermo, nel 2000, Franco Scaldati sublime poeta e drammaturgo, legge delle parti dalle sue opere Lucio e Libro notturno.
SECONDO ME, Marianna Schivardi, 2021
Milano, marzo 2020, una tavolata di bambini discute della pandemia e del lockdown.
IL BATTELLO EBBRO, Tonino De Bernardi, 2021
La campagna piemontese e quella dell’India, familiari, amici, viandanti, cinema passato e presente si ritrovano sul battello/mondo di Tonino De Bernardi.
EVERYTHING BURNS _ TRACES, Motus, 2021
La pandemia e il disastro climatico segnano la fine di un’epoca e Le Troiane iniziano con una fine.
RECOVERY FOUND, Fabrizio Ferraro, 2021
Un uomo si aggira in una villa d’epoca, due sono ragazzi in un locale notturno, un moribondo su un letto cigolante, mentre sulle rive del mare gli indesiderati attendono di poter entrare.
Nella notte ancora tre film, in prima visione tv, di autori la cui ricerca tra le immagini incrocia quella di Filmmaker e ne attraversa, come nel caso di Michelangelo Frammartino, la storia:
My Home in Libia di Martina Melilli, quest'anno nel concorso Prospettive con il cortometraggio J'ai faim, che in questo film torna sulle tracce dei nonni nati in Libia ma mandati via da Gheddafi insieme ad altri 20.000 colonizzatori italiani nel 1970.
La convocazione di Enrico Maisto che col suo nuovo film, L'età dell'innocenza ha chiuso l'edizione 2021. Una giornata nel Palazzo di giustizia di Milano con sessanta cittadini estratti a sorte per comporre la giuria popolare che deve esprimersi su accadimenti cruenti e irrisolti della storia dell’Italia repubblicana, tra cui le stragi create negli anni della “strategia della tensione”.
E infine il magnifico Alberi di Michelangelo Frammartino, che ha aperto in forma di installazione-evento al cinema Manzoni di Milano l'edizione 2013 del festival. Il racconto di un antico rito, nel paese di Satriano di Lucania, dove alcuni uomini usavano ricoprirsi d’edera fino a diventare irriconoscibili. Erano i romiti, uomini – albero, espressione di un antico culto arboreo, risalente al Medioevo. Camminavano con un bastone, al quale era legato un ramo di pungitopo o di ginestra e bussavano alle porte delle case per ricevere elemosina. Con il tempo il romito è diventato una maschera tra le tante, lentamente dimenticata dalle nuove generazioni.
Michelangelo Frammartino ha presentato nella sezione Filmmaker Over dell'edizione 2021, Il buco - Visioni espanse, un attraversamento nel fuoricampo (insieme a Luca Mosso), del suo ultimo film.
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