IL CONCORSO CON L'AVANGUARDIA AUSTRIACA DI TSCHERKASSKY E L'ITALIANO DIEGO MARCON, FUORI CONCORSO RADU JUDE CON DUE CORTOMETRAGGI
Programma intenso quello di sabato 20 novembre!
Al cinema Beltrade, ore 19.30, prosegue il Concorso internazionale con gli ultimi due titoli: Train Again + The Parents' Room. Nel primo Peter Tscherkassky, grande autore dell’avanguardia austriaca, già protagonista di un omaggio a Filmmaker, mette in discussione la prassi cinematografica scombinando la rappresentazione del treno nella storia del cinema. Nel secondo invece Diego Marcon, fra video arte, musical e horror compone un racconto famigliare ricordandoci che nulla è più reale della nostra paura.
A seguire, nel fuori concorso, un doppio appuntamento con Radu Jadu, Orso d'oro all'ultima Berlinale con Bad Luck Banging or Loony Porn, e tra le voci più originali del nuovo cinema europeo. Caricaturana e Plastic Semiotic, i due film nel programma, compongono due diverse riflessioni sulla realtà e sul nostro tempo con l'ironia irriverente che caratterizza lo sguardo del'autore. Nel primo ispirandosi alla figura simbolo del truffatore, Robert Macaire, nelle litografie di Daumier, il regista tratteggia un ritratto universale e umorista del presente; nel secondo, si narra invece la vita degli esseri umani attraverso i giocattoli, “smascherando” i significati nascosti di questi oggetti dall'apparenza innocente.
Diego Marcon sarà presente in sala.
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GUARDA IL TRAILER DI THE PARENTS' ROOM
GUARDA L'INTERVISTA A MARIA SPETH
autrice di HERR BACHMANN UND SEINE KLASSE
in programmazione oggi, venerdì 19, ore 19.30, cinema Beltrade |
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FUORI CONCORSO CON GLI ESPERIMENTI DI BALLO E SANTINI
All'Arcobaleno (ore 19.30) il Fuori concorso si anima con gli esperimenti di Francesco Ballo, che presenta in sala un nuovo programma col quale svela i suoi percorsi creativi. Tra immagini vecchie e nuove, formati di ripresa differenti (MiniDV e 4K) scorrono gli esercizi sulla sparizione (Riverberi di freddo), le capacità primitive del segno (Selva), una domanda sul passato e l’identità (Accostare), una rapsodia di linee di confine (“Nuovo” Ortogonali) e altro ancora, fino al cielo all’imbrunire che chiude l’ultimo frammento di Esperimenti (Raccolta 14).
Mauro Santini presenta invece Canto della terra, una nuova variazione nelle sue ricerche “solitarie” tra le immagini. In un’unica inquadratura (preesistente) di 38 secondi, reiterata e ingrandita progressivamente, così come il suono appare una montagna che lancia la sfida a essere scalata. Nell'orizzonte un confine da oltrepassare; un viaggio verso una terra ignota, forse in fuga da qualcosa. L’addio a un mondo, la separazione da cose ed affetti, un canto di speranza.
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TEATRO SCONFINATO, LE IMPROVVISAZIONI DI MARCO MARTINELLI INTORNO A DANTE
Marco Martinelli torna a Filmmaker e al cinema Beltrade (ore 18) per presentare in prima mondiale il suo nuovo lavoro Fedeli d'amore. Ispirato all’omonimo spettacolo teatrale di Ermanna Montanari propone una lettura estremamente attuale della figura di Dante, che nelle sue vicissitudini si fa specchio della politica italiane e della universale fragilità umana.
“Non c’è alcuna differenza rispetto all’affrontare uno spettacolo o un film, il clima è sempre gioioso, anche nei momenti più difficili – dice Marco Martinelli - Per le Albe è fondamentale che quello della creazione non diventi mai un luogo di nevrosi, le relazioni umane sono il primo elemento, la nostra ancora a partire dalla quale si può edificare la bellezza”.
Un corpo a corpo in dolcezza con la voce di Ermanna Montanari e le sue sorprendenti variazioni in scena, tra fisicità e materia impalpabile delle immagini.
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FILMMAKER OVER CON FRAMMARTINO: NEL FUORI CAMPO DI “IL BUCO”
Vincitore del Premio Speciale della Giuria a Venezia 2021, Il buco è uno dei film rivelazione della stagione cinematografica. Nel 1961 i ragazzi del Gruppo Speleologico Piemontese arrivarono fino in Calabria, nell’altopiano del Pollino rivelando una grotta ancora inesplorata: l’Abisso del Bifurto. Si trattava allora di un’impresa epocale, considerata la profondità della cavità – oltre 680 metri – e la scarsa conoscenza del territorio calabrese. Per ricostruire quella scoperta, il regista e alcuni giovani speleologi hanno dovuto intraprendere un’impresa essi stessi, calandosi con la macchina da presa in questo luogo misterioso dove il tempo scorre diversamente.
L'autore, Michelangelo Frammartino presenta in sala – insieme a Il buco (cinema Beltrade, ore 21.30) una serie di materiali inediti dal girato, le riprese dei sopralluoghi, e alcuni segni di lontane ispirazioni che ne sono stati l'origine. Un laboratorio dell'artista, nella cui esplorazione Frammartino è accompagnato dal direttore Luca Mosso, che ci porta nel fuori campo del film facendoci “calare” tra i segreti della sua fabbricazione.
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