Un racconto sull'essenza stessa del raccontare: storie di fantasmi, dicerie, leggende che evocano il mito di Faust, la sua irrequietezza, il desiderio incessante di scoperta. E quel patto col diavolo che insinua un'ombra “malvagia” su una spiaggia del Messico dove è ambientato Fausto di Andrea Bussmann. La voce fuori campo di un uomo elenca un repertorio di narrazioni fantastiche mentre sullo schermo scorrono le immagini del luogo e di coloro che lo abitano, animali e persone tra le quali appaiono i quattro personaggi che il film perde e ritrova continuamente, Fernando, Alberto, Victor e Ziad. Sono tutti sempre in cerca di qualcosa, narratori a loro volta rivolti a chi guarda. Molte di queste storie parlano di denaro, avidità, quasi a voler mettere in guardia da un male oscuro che si è insinuato nella natura e fra gli esseri umani.
Andrea Bussmann (Toronto, 1980) ha studiato antropologia sociale all'Università di York a Toronto, e ha poi conseguito un master in produzione. Nel 2011 realizza il suo primo cortometraggio: Aquel cuyo rostro no irradie luz, e produce Three Walls di Zaheed Mawani, che ha partecipato al Festival di Oberhausen. Nel 2018 ha anche prodotto il documentario d'esordio del regista, presentato a Visions du Réel, Harvest Moon. Nel 2016 gira insieme al marito Nicolás Pereda Tales of Two Who Dreamt, presentato alla 66esima edizione della Berlinale nella selezione di Forum e premiato come miglior documentario al Festival International de Films de Femmes nel 2017.