Margit è nata nel 1931 in Sassonia, Irina nel 1945 in Siberia, ma si è poi trasferita con il marito in Germania. Fra realtà e finzione, le loro biografie sono accomunate da due trafiletti di cronaca sui giornali: “Non dà nell'occhio”, “Ha vissuto reclusa nella sua casa” scrive il “Göttinger Zeitung” di Margit. Una donna “anonima”, che non usciva mai dal suo appartamento: così dieci anni dopo l'”Hamburger Abendblatt” descrive Irina. Entrambe risucchiate nel ruolo di madri, casalinghe e mogli, assurgono agli “onori” della cronaca per aver ucciso i loro mariti. Die Schläferin di Alex Gerbaulet immagina le esistenze delle due donne senza mai mostrarle, attraverso le immagini di interni domestici e una narrazione dei frammenti delle loro vite prima degli omicidi - quel risveglio violento dallo stato “dormiente” di persone determinate dagli altri.
Alex Gerbaulet (Salzgitter, 1977) ha studiato filosofia, comunicazione e arte a Braunschweig e Vienna. Vive a Berlino, dove nel 2014 è entrata a far parte come regista e produttrice della società di produzione Pong film. Lavora anche per il Festival di Documentario e Videoarte di Kassel ed è cofondatrice di AnaDoma – Fest For Film and Video. Nel 2015 realizza Schich, sulla storia della sua città natale Salzgitter, con cui partecipa a FidMarseille e Filmmaker. Nel 2017 gira insieme a Mareike Bernien Tiefenschärfe, un'indagine di tre luoghi di Norimberga dove sono avvenuti degli omicidi razzisti.