Una coppia di ricchi inglesi, Katherine e Alexander Joyce, arriva in Italia per una questione di eredità. I rapporti tra i due sono freddi, soprattutto Alex è indifferente verso la moglie. Il viaggio verso Napoli diventa un confronto coi luoghi, la gente e con se stessi. Uscito in sala dopo più di un anno dalla lavorazione, venne aspramente attaccato dalla critica italiana che parlò di arroganza e di involuzione come già per Stromboli e Europa 51.
“Ingrid si dispiaceva perché la facevo camminare continuamente. Ma facendo così mostravo tutto quello che c’era attorno, fornivo allo spettatore gli elementi necessari perché selezionasse da solo, vedesse, giudicasse.”
(Roberto Rossellini).
Roberto Rossellini (Roma, 1906-1977) è uno dei padri del neorealismo italiano. Il suo primo film, La nave bianca, è del 1941, seguito da Un pilota ritorna (1942) e L'uomo dalla croce (1943). Roma città aperta (1945) è il film con il quale, secondo le parole di Martin Scorsese, Rossellini “cambia il modo in cui il mondo vede il cinema”. Dell'anno successivo è Paisà, un'incursione nell'Italia – dal Sud al Nord – negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale. Nel 1948 gira Germania anno zero, ambientato fra le macerie di Berlino all'indomani della guerra. Lo stesso anno inizia la sua relazione sentimentale e professionale con Ingrid Bergman, che dirigerà in Stromboli (Terra di Dio) (1950). Dello stesso anno è Francesco, giullare di Dio a cui seguono Europa 51 (1952), Viaggio in Italia (1953), un episodio del film collettivo Siamo donne (1953) e La paura (1954). Nel 1959 vince il Leone D'oro della Mostra del Cinema di Venezia con Il generale Della Rovere. Negli anni sessanta comincia il suo lavoro in televisione con una serie di film e documentari a episodi, tra i quali La presa del potere da parte di Luigi XIV, Socrate (1970), L'età di Cosimo de' Medici (1973). Il suo ultimo film, realizzato nel 1975, è Il Messia.