ARCOBALENO - SALA 100
2 dicembre 2014
19.30
ABACUC è un uomo che pesa quasi 200 chili. Ossessivo e ripetitivo, è l'"ultimo uomo", forse un superstite: passa il tempo al cimitero, o in parchi tematici dell'Italia in miniatura, quando non girovaga intorno ad architetture utopiche. Riceve telefonate citazionistiche dall'aldiqua e vive una relazione d'amore con un'enigmatica presenza che si rivelerà essere il suo doppio. ABACUC vive in una casa ferroviera con un giardino triangolare tagliato su un lato dal passare incessante dei treni. Non proferisce parola. E` l’attore di se medesimo senza spettatore alcuno. In lui non c’e` lirismo o dramma, ma solo un enorme rigore geometrico e una naturale inclinazione per il grottesco dell'esistente. Le sue giornate sono scandite da passeggiate cimiteriali in cui il cimitero appare l’unico luogo di conforto per proteggersi dalla citta`. Le scarne vicende quotidiane che lo vedono protagonista sono reiterate come un’eterna sinfonia inceppata. E` come se venisse assorbito in un’altra dimensione in cui per qualche attimo si trovera` fuori dal suo cul de sac.
NOTE BIOGRAFICHE
Luca Ferri (Bergamo, 1976) si occupa di parole e immagini. È autore di metaromanzi tra cui Ode alle quaglie e Fiori di Broca (Cicorivolta Edizioni, rispettivamente del 2009 e 2011). In ambito video ha realizzato mediometraggi presentati in diversi concorsi e rassegne. Il suo lungometraggio Magog [o epifania del barbagianni], del 2011, è stato selezionato alla 48ª Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro. Ecce Ubu (2012), un film che utilizza immagini d’archivio in Super 8, è stato proiettato alla Cineteca di Roma. Nel 2013, il suo film Habitat [Piavoli], dialogo con il grande regista italiano, ha partecipato al Torino Film Festival.