Una fotografia inedita potrebbe mettere in discussione tutto quello che fino a ora si sa di Arthur Rimbaud. Lo scatto arriva nelle mani di Bruno Bigoni, da sempre appassionato a Rimbaud, tanto da spingerlo ad avventurarsi alla ricerca di risposte.

«Quando balliamo insieme è un sogno, sarebbe bello vivere sempre così». A dirlo è Blanche Moreau, una donna di 92 anni che si è innamorata di Thierry Thieû Niang, coreografo di fama internazionale che conduce un laboratorio di danza con pazienti malati di Alzheimer presso il reparto geriatrico dell’ospedale Charles Foix d’Ivry.

Un regista (interpretato da Reda Kateb, Il Profeta di Jacques Audiard) e una danzatrice (l'étoile Marie-Agnès Giliot), in una sala buia dell’Opéra di Parigi, provano i passaggi di un'opera destinata a non andare in scena.

Abraham e Shagra vivono a Brooklyn. Sono due gemelli ebrei ortodossi, avanti con gli anni, e hanno passato tutta la vita ad accumulare ogni genere di cose. Ora però l'inquilino del piano di sopra li minaccia di non pagare più l’affitto se non sgombreranno l'abitazione. Abraham e Shagra vivono l'esperienza come una traumatica invasione della loro intimità che li costringe a ripensarsi al di là di tutti quegli oggetti cui hanno affidato, feticisticamente, i loro ricordi. 

Gabriele ha 13 anni e, come i suoi compagni, vorrebbe una moto. Pur di convincere il padre è disposto a passare l'estate in alpeggio facendo il pastore. Il passo è un vero e proprio racconto di formazione, in cui le difficoltà iniziali di Gabriele pian piano si sciolgono lasciando il posto a gesti sempre più consapevoli e sicuri.

«Calarsi all’interno di un pozzo, sperando di uscirne portando con sé più cose possibili di quanto si è visto». È così che la vive Domenico Quirico, inviato del quotidiano La Stampa, rapito in Siria l'8 aprile 2013 e liberato dopo 152 giorni di prigionia.Per poter trasmettere un'immagine quanto più vicina al vero, questo video ritratto non poteva non confrontarsi con il fronte che da sempre è il cuore delle narrazioni di Quirico. 

Quando si parla di foreign fighters, si pensa subito a cittadini europei o statunitensi partiti per unirsi alle milizie jihadiste dell'Isis. Però c'è anche chi decide di arruolarsi volontario sul fronte opposto, nelle Unità di Protezione Popolare formate da combattenti curdi operanti nel Nord del Paese. Ed è proprio in questi momenti, quando esprimono forte il desiderio di tornare a combattere, che si apre un interrogativo: per chi stanno combattendo queste persone?

Il titolo è esemplificativo: gli Esercizi Elementari sono quelli cui si sottopongono gli allievi del Laboratorio di Recitazione e Regia cinematografica dell'Accademia Silvio D'Amico per riuscire a trovare il giusto suono, l'esattezza di un gesto, che possano loro permettere, recitando, di trasmettere un'impressione di verità. Provare e riprovare fino a sembrare sinceri, fingere naturalezza attraverso un continuo lavoro di cancellature e di correzioni.

Il film racconta la storia di una coppia di sposi (Stefan Gubser e Annelore Sarbach) che durante un viaggio in barca a vela nel Mediterraneo viene confrontata con la realtà della crisi dei rifugiati, informa in un comunicato odierno il produttore Dschoint Ventschr. Il progetto era stato finanziato grazie a una campagna di crowdfunding su Kickstarter, che aveva raccolto oltre 57.000 dollari, 2.000 in più dell'obbiettivo prefissato.