Ulrich Seidl guarda i turisti europei (nello specifico tedeschi e austriaci), della classe media, in vacanza in Africa per cacciare in quelle che loro vogliono credere siano terre selvagge.
Horn, città natale di Ulrich Seidl, è un piccolo comune della Bassa Austria. L'evento mondano che scuote il paese dal suo rigor mortis (il documentario si apre e si chiude su vedute urbane che mostrano soltanto strade deserte) è il ballo scolastico organizzato dai maturandi. Seppur ancora agli inizi (si tratta infatti del suo secondo film), il regista dimostra già come si possa fare del soggetto un pretesto per cogliere quanto di grottesco c'è nel quotidiano.
Karl Wallner è un uomo di circa cinquant’anni. All'età di 14, raggiunto il metro e quaranta di altezza, ha smesso si crescere. «Sono piccolo, il mio cuore è puro» dice Karl, protagonista del primo documentario di Ulrich Seidl, filmato nella quotidianità del soggetto ripreso: a casa, al lavoro, nel tempo libero. A causa di questo film, realizzato quando Seidl era ancora uno studente della Vienna Film Academy, il regista fu oggetto di feroci polemiche e venne accusato, come poi succederà per molti altri lavori dell'autore austriaco, di Sozialpornographen.