Si è conclusa domenica 23 novembre, con la proiezione di Gioia mia alla presenza della regista Margherita Spampinato, l’edizione 2025 di FILMMAKER FESTIVAL. Nove giorni di programmazione, sette sezioni (Concorso Internazionale, Concorso Prospettive, Fuori Concorso, Retrospettiva VALIE EXPORT, Filmmaker Moderns, Interferenze: Berio e il cinema, Filmmaker Expanded), 90 titoli, 38 prime mondiali, 14 italiane, decine di ospiti: anche quest’anno FILMMAKER ha coinvolto spettatori curiosi, attenti e partecipi che hanno seguito le proiezioni e gli incontri all’Arcobaleno Film Center, alla Cineteca Milano Arlecchino e MIC e al Careof presso La Fabbrica del Vapore. Ottimo il riscontro di pubblico, soprattutto quello giovane che ha affollato le proiezioni di Prospettive, quasi sempre soldout, migliorata la presenza sui social media: un quadro che mostra il consolidamento di FILMMAKER nel panorama dei festival italiani.
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Motivazione: Per la capacità di ridisegnare la parabola dell’egemonia statunitense attraverso un archivio di depositi non visuali, mettendo al centro il gesto del costruire nella sua forza insieme creativa e distruttiva. Una forma documentaria estrema e minimalista in un film che ci mette di fronte alla nostra responsabilità politica di agenti della Storia.
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La Giuria Giovani composta da Valentina Alfieri, Gaia Berisso, Flavia Bertini, Francesco Cassata, Davide Consonni, Anna Marchesini, Maria Giulia Pagano, Giovanni Scarpa, Salvatore Tummineri ha assegnato:
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Motivazione: Per la sua capacità di far coincidere, con grande forza insieme teorica e morale, il trauma famigliare e quello collettivo, la dimensione diaristica e quella politica, la Giuria Giovani, a maggioranza, assegna il premio a The Vanishing Point di Bani Khoshnoudi. Muovendosi tra il registro rarefatto del ricordo e quello urtante delle immagini delle violenze sui manifestanti iraniani, il film di Khoshnoudi rappresenta un lucido appello alla speranza e alla lotta.
La Giuria del Concorso Prospettive composta da Alberto Baroni (filmmaker indipendente, regista, operatore, montatore e colorist), Diego Fossati (regista), Giulia Savorani (artista visiva, filmmaker e docente presso il Politecnico delle Arti di Bergamo) ha assegnato:
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Motivazione: Per la naturalezza e la fluidità che il film ha nel mettere in relazione i materiali, costruendo un’esperienza meditativa che mette al centro la relazione complessa tra uomo e natura; e per la potenza con cui racconta l’incontro scontro tra le esigenze dell’essere umano e il naturale movimento della roccia.


Motivazione: Per l’audacia che dimostra nella reinvenzione del ritratto d’artista. L’imprevisto, attraverso la musicalità del montaggio e lo spiccato senso ritmico, diventa il cuore del rapporto tra intervistato e intervistatore.
