FILMARE L'INFILMABILE
TRA L'OSCENO E L'INVISIBILE
Filmmaker Festival, Film Tv & NAMA - Nuovo Anfiteatro Martesana
Osceno. Uno spazio fuori dalla scena, destinato a rimanervi, perché fuori misura, perché carico di un peso ingestibile dal mondo, inconciliabile col quotidiano; un mondo e un quotidiano che, forti della loro positività, cancellano ogni negativo, che annientano l'intruso. Uno spazio non rappresentabile, condannato al fuoricampo. Invisibile.
È in questo intervallo che ci vogliamo muovere per capire come il cinema può filmare l'infilmabile. Tra l'osceno e l'invisibile.
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primo incontro
15.10 | h 19
FILMARE IN CARCERE
Il luogo per eccellenza fuori dalla scena sociale, il male che non si può/non si vuole mostrare: il carcere visto attraverso le immagini di Il grande fardello di Marianna Schivardi e Simone Pera e di Cattività di Bruno Oliviero e Luca Mosso.
Alla presenza dell’autrice e degli autori
Sarà presente anche Francesco “Cecco” Bellosi, ex membro di Potere Operaio e della Colonna Walter Alasia, formazione brigatista attiva nel milanese, arrestato nel 1980 per attività sovversive, da oltre trent'anni coordinatore dell'Associazione Comunità Il Gabbiano per persone con problemi di dipendenza e per minori in difficoltà.
E dopo il primo film, focaccia, vino* e abbonamenti alla prossima edizione di FIlmmaker festival, che si svolgerà a Milano dal 15 al 23 Novembre 2025.
19.00 Presentazione Rassegna
19.15 Proiezione Il grande fardello 50’
20.05 Talk con Francesco “Cecco” Bellosi , Coordinatore Associazione Comunità Il Gabbiano, Bruno Oliviero Regista e sceneggiatore italiano, Marianna Schivardi regista
21.00 Focaccia, Vino e Abbonamenti Filmmaker fest
21.30 Proiezione Cattività (72’)
*Il vino è offerto della cantina A La Volee di Torino.
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secondo incontro
22.10 | h 19
FILMARE IL SESSO
Il sensuale che sfida il senso. Filmare il sesso sfidando la grammatica pornografica, con una star del porno, come ha fatto Monica Stambrini con ISVN - “Io sono Valentina Nappi”, con sprezzatura disinibita nell’atto sessuale, "in cui lo scopare è messo sullo stesso piano di mangiare, bere, pisciare, annusare, toccare, lavarsi, parlare. Insomma, vivere." E poi, 69bites dove Marianna Schivardi e Cristoph Tassin seguono Gaska capitata quasi per caso su un set porno e “perdono la cognizione di quello che è reale e di quello che è fittizio”.
Alla presenza delle autrici
19.00 Apertura spazio & aperitivo
20.00 Inizio dibattito e proiezioni
69Bites di Marianna Schivardi e Kristoph Tassin 18'
ISVN Io sono Valentina Nappi di Monica Stambrini 50'
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terzo incontro
29.10 | h 19
FILMARE IL SANGUE
Il rimosso, a patto che non sia quello dell’Altro, sparso nelle fiumane cruente della guerra. Ciò che una società asettica, anemica, emofobica non vuole vedere, e quindi nemmeno filmare: il sangue. Quello “mostruoso”, indicibile, inguardabile, della donna: il sangue mestruale, al centro di Chello 'ncuollo di Olga Torrico breve racconto di formazione che attraversa la verità del funzionamento del femminile. O ancora quello belluino, feroce, che insanguina Ferine, l’horror diurno, geometrico e terrifico di Andrea Corsini. E infine il sangue legato al “primo mistero”, la nascita, al centro di Kirsa Nicholina di Gunvor Nelson qui mostrata (e mostrato) come la «realizzazione vivente di un mistero primitivo».
Chello 'ncuollo di Olga Torrico (20') - Alla presenza dell'autrice
Ferine di Andrea Corsini (17') - Alla presenza dell'autore
Kirsa Nicholina di Gunvor Nelson (16')
Dibattito finale con gli autori e Livia Abbatescianni, Festival del Ciclo Mestruale
PROGRAMMA
19.00 Apertura spazio & aperitivo
20.00 Presentazione, proiezioni, dibattito finale
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quarto incontro
05.11 | h 19
FILMARSI
Filmarsi, ovvero ruotare la camera verso di sé per raccontare della propria vita, della storia di sempre, della fatica di viverla, dell’emozione d’averla vissuta. Un cinema che non ha paura di dire "io”.
Cinema-Io: in prima persona, intimo, autoriflessivo, spudorato, esplicitamente soggettivo. Un cinema in cui il sentire domina sull’accadere, che non cerca una visione del mondo, ma rivendica la parzialità di un punto di vista.
Un Cinema-Io che gira sempre, che gira tutto, come accade in Vita nova di Danilo Monte, atto d'amore diaristico in cui il regista mette al centro la difficoltà, sua e della propria compagna, nel riuscire ad avere un figlio, e nell'inedito Ritratto temporale IV di Ilaria Pezone che nella ricerca di cogliere l’altro che le sta difronte non può, per onestà, nascondere la sua vicinanza, fisica, affettiva, e quindi la propria presenza: un autoritratto in forma di ritratto.
PROGRAMMA
19.00 Apertura spazio & aperitivo
20.00 Presentazione, proiezioni, dibattito finale
Ritratto temporale IV di Ilaria Pezone (18') - alla presenza dell'autrice
Vita Nova di Danilo Monte (80') - alla presenza dell'autore
A seguire, dibattito finale con gli autori
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