Ci abbiamo lavorato tanto e ora possiamo dirlo: la prossima Retrospettiva di Filmmaker sarà dedicata a Ruth Beckermann (Vienna, 1952). Una sezione dell’edizione 2022 (dal 18 al 28 novembre a Milano, Cinema Arlecchino) che si prospetta ricchissima, realizzata con il sostegno del Forum Austriaco di Cultura.
Quest’anno abbiamo scelto di omaggiare una delle voci più autorevoli del cinema austriaco, che il pubblico di Filmmaker ha già avuto modo di conoscere e apprezzare nelle passate edizione. Nel 2016 fu infatti il suo The Dreamed ones a vincere il Concorso Internazionale mentre nel 2018 Waldheims Waltzer fu uno dei titoli in selezione. Beckerman torna a Milano fresca di vittoria nella sezione Encounters della Berlinale con il suo ultimo film Mutzenbacher che proprio in occasione di FMK22 avrà la sua anteprima nazionale.
Sono 17 i titoli in programma, tra corti e lungometraggi, girati dagli anni Settanta ad oggi, che testimoniano il desiderio di confrontarsi col proprio tempo, trovarne la voce, il respiro, illuminarne le contraddizioni, i conflitti, le zone più complesse. In Beckermann il rapporto con la realtà si gioca sempre sul legame fra dimensione privata e collettiva, fra storia personale e comunità, in un equilibrio che riesce a contemplare le molte sfaccettature e sfumature di ogni questione politica, storica e sociale. Distintiva è la sua capacità di attraversare gli anni e i decenni disseminando piste e nuove possibilità di visione.
Fra gli elementi ricorrenti della sua poetica gioca un ruolo fondamentale la dimensione della memoria e dell’ebraismo della diaspora. Beckermann cala il ricordo nell’attualità, parlando di disparità e potere lì dove è più urgente farlo. Esempi ne sono Those Who Go, Those Who Stay (2013) quasi un saggio sulle migrazioni volontarie e involontarie attraverso l'Europa; American Passage (2011), un road movie girato a Harlem dopo la crisi finanziaria del 2008 e l'elezione di Obama primo presidente african-american della storia; A Fleeting Passage to the Orient (1999) con la sua incursione nel colonialismo alla ricerca dei legami tra Oriente e Occidente. Lo stesso Waldheims Waltzer, con cui nel 2019 l’Austria la candidò agli Oscar, ritorna su materiali di archivio che sembrano più attuali che mai in un’Europa che si riscopre carica di tensioni che pensava sopite.
Altro tema importante per la regista viennese è la narrazione del femminile, in un mondo che è stato per secoli plasmato da un occhio prettamente maschile. Proprio su questo punto, con un ribaltamento di prospettiva efficacissimo ed estremamente divertente, si basa tutta la costruzione di Mutzenbacher, tratto da un memoir di una prostituta viennese che a inizio del secolo scorso portò gran scompiglio nella capitale austriaca. Attribuito a Felix Salten, autore di Bambi, il libro, così come il film, ci cala nel racconto del piacere femminile senza tabù, giudizi o costrizioni. Per la rilettura di questo classico della letteratura clandestina Beckermann si affida alle voci e ai volti di soli uomini, artefice con ironia e controllo di uno spaesamento del maschile di fronte a un modello di donna totalmente fuori dai radar delle convenzioni.
Nella Retrospettiva di FMK22 ci sarà questo e tanto altro: un viaggio nell’opera di una regista che vi continueremo a far conoscere sempre di più da oggi al 18 novembre. Dopo Milano, grazie alla collaborazione con Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e Sicilia Queer filmfest, Ruth Beckermann sarà anche a Roma (dal 21 al 24 novembre al Cinema Troisi) e Palermo (l’1 e il 2 dicembre al Cinema Vittorio De Seta), protagonista di due masterclass e per accompagnare la proiezione dei suoi tre film più recenti: The Dreamed Ones, Waldheims Waltzer e Mutzenbacher.
In un solo pass, tutte le proiezioni dei 17 titoli della Retrospettiva Beckermann e la prima nazionale di Mutzenbacher !