Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - CHE CI FACCIO QUI? MAPPA DI SOPRAVVIVENZA AL DOCUMENTARIO
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
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CHE CI FACCIO QUI? MAPPA DI SOPRAVVIVENZA AL DOCUMENTARIO

Una guida in tre incontri, ideati e organizzati da Filmmaker, in collaborazione con Nuovo Armenia

 

>>> ULTIMI POSTI DISPONIBILI PER L'INCONTRO DEL 9 NOVEMBRE !!

 

 

Di cosa parliamo quando parliamo di documentario?
 

È sempre utile ripartire dalle buone domande, soprattutto oggi che il reale, quel mistero con il quale il documentario intrattiene da sempre un rapporto simbiotico, è sempre in posa perché continuamente osservato da occhi digitali che tutto inquadrano con l'imperturbabile angoscia di una rappresentazione senza fine.


Rispetto al paesaggio appena tratteggiato appare chiaro come ci sia bisogno di uno sguardo e di un cinema in grado di posizionarsi e posizionare il nostro occhio, ma soprattutto capace di mettersi in discussione e d’inventarsi modi differenti per registrare, interagire, riscrivere, mettere alla prova la realtà. Uno sguardo che cerca di rifondare, per mezzo di nuove immagini, il mondo per come lo conosciamo.


In attesa della prossima edizione (18-27 novembre 2022), vi proponiamo un ciclo di incontri, pensato per spettatori curiosi e filmmaker appassionati, che vuole essere un’esplorazione di alcuni dei diversi modi in cui il cinema documentario svolge il proprio mandato. Un luogo di visioni, di incontro e confronto, capace di stimolare riflessioni con le immagini e sulle immagini. I partecipanti potranno candidarsi alla selezione della Giuria Giovani, che assegnerà uno dei premi ufficiali di Filmmaker 2022.

Dove? Al Nuovo Armenia! Dopo l’evento di raccolta fondi per l’Ucraina organizzato a maggio nell’arena all’aperto, torniamo a collaborare con questa virtuosa realtà che ci ospita nella cascina in via Livigno 9. 

 

Info pratiche e iscrizioni >> QUI

 
CALENDARIO

>> Mercoledì 26 ottobre, ore 18.30 Il cinema diretto con Luca Mosso

>> Mercoledì 2 novembre, ore 18.30 Il cinema in prima persona con Matteo Marelli

>> Mercoledì 9 novembre, ore 18.30 Found Footage Film con Lara Casirati 

Ciascun incontro avrà una durata di due ore e, dopo una pausa, sarà seguito da un percorso guidato di visioni filmiche.
 

PROGRAMMA DETTAGLIATO

Cinema diretto
incontro con Luca Mosso (critico cinematografico e direttore Filmmaker Festival)

Nato dall’incrocio di un’innovazione tecnica con un equivoco terminologico, da sessant’anni il cinema diretto è un riferimento imprescindibile per ogni riflessione sulla teoria e le pratiche del documentario. Basato su semplice set di regole – osservazione, nessuna manifestazione esplicita dell’autore durante le riprese, assenza di voice over – il diretto coglie le sfumature dell’autorappresentazione degli umani e restituisce con puntualità le geometrie della vita sociale. Cinema della relazione per eccellenza, si declina in scuole nazionali e continua a produrre autori d’alto livello: dai pionieri Richard Leacock, D.A. Pennebaker e Jean Rouch a Frederick Wiseman, Claire Simon, Leonardo Di Costanzo e Daniele Incalcaterra.

Cinema in prima persona
incontro con Matteo Marelli (critico cinematografico per Film Tv e selezionatore Filmmaker Festival)

Un cinema intimo, impudico, spudorato, esplicitamente soggettivo, che prende le forme d’un atto d'amore diaristico. Un cinema in cui il sentire, il racconto del sentire, vale di più del racconto dell’accadere, che non teme, quindi, la parzialità del proprio punto di vista, ma, anzi, la rivendica. Un cinema che non ha paura di dire "io”, un io che gira sempre, che gira tutto, che filma la propria «vita per avere una vita da filmare». Dall'autobiografia al diario, passando per l'autoritratto, da Jonas Mekas a Alain Cavalier, da Johan Van Der Keuken a Ed Pincus, da Jean-Luc Godard a Pippo Delbono.

Found Footage

incontro con Lara Casirati (Programmer per MiX Festival Internazionale di Cinema Lgbtq+ e Cultura Queer, Festival distribution and sales per Varicoloured)

Gli ultimi anni hanno visto la crescita esponenziale di progetti cinematografici realizzati per mezzo di un “prelievo” d’immagini preesistenti di ogni tipo. Occorre rendersi conto che oggi, forse ancor più di ieri, le immagini “si riproducono” al di là di parentele di genere e stile. Si tratta del cosiddetto found footage (letteralmente “pellicola ritrovata”), pratica che fa dialogare tra loro cine-frammenti “rubati” attraverso nuove strategie di risignificazione. Il found footage può essere visto come una reazione all’ inappagato bisogno di immagini sempre nuove che non può che ripartire dallo sterminato giacimento visivo abbandonatoci alle spalle e spesso destinato all’oblio.