Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - 40 ANNI DI FILMMAKER FESTIVAL A FUORI ORARIO
FESTIVAL INTERNAZIONALE DI CINEMA DAL 1980
17 NOVEMBRE - 27 NOVEMBRE 2023
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40 ANNI DI FILMMAKER FESTIVAL A FUORI ORARIO

Filmmaker 2020 è finito, ma continuano le nostre retrospettive per raccontare 40 anni di cinema di qualità, indipendente e fuori dagli schemi. Nella notte di venerdì 11 dicembre, dall'1.05 alle 6, il palinsesto di Fuori Orario, cose (mai) viste su Rai 3 sarà dedicato ai registi che in vario modo hanno incrociato la loro storia artistica e professionale con quella di Filmmaker.

Tra i film in programma, alcune delle Corrispondenze che abbiamo visto durante il festival, quelle scheggie di cinema che alcuni amici hanno realizzato e ci hanno regalato in occasione del nostro quarantennale con lo scopo di raccontare e dare forma alle relazioni che nutrono la comunità di un festival, in un periodo complesso come quello del lockdown.
Tra queste, Lettera a un gatto di Carlo S. Hintermann, ironico e appassionato atto d’amore per il cinema, poi 132 moons/cry love – una suggestiva e toccante corrispondenza tra Milano e Los Angeles tra Gaia Giani e Lee Anne Schmitt, il problema. di Monica Stambrini, scanzonata riflessione su un uomo e una donna che si guardano. Poi ancora P 99 di Michelangelo Frammartino, un frammento girato durante la preparazione del suo prossimo film, Il buco e Ben Rivers, già protagonista di una nostra retrospettiva, con The House Was Quiet.
 
"Nei giorni del lockdown di primavera, mentre si lavora a distanza alla fabbricazione di Filmmaker 40, ci siamo molto interrogati su cosa fare per i nostri primi quarant'anni, in una situazione così inedita come quella provocata dalla pandemia. 
L'idea di tutti noi, il nostro desiderio, è stato subito quella di metterci  in relazione con gli autori che abbiamo presentato negli anni creando una rete di Corrispondenze – come le vecchie missive di un tempo ma anche nel senso di un'affinità scoperta tra chi ha conosciuto il reciproco lavoro qui da noi. Questo perché ci piace pensare che un festival, e soprattutto un festival come Filmmaker, sia una comunità, uno spazio di incontro tra gli artisti e il pubblico. E anche un laboratorio in cui i registi possono trovare nuove suggestioni e scambi intorno al proprio lavoro." (Cristina Piccino, curatrice Corrispondenze)
 
Ecco tutte le Corrispondenze che saranno trasmesse:
Lettera a un gatto
di Carlo S. Hintermann 3’,24”
P 99
di Michelangelo Frammartino 7’,04”
This
di Alex Gerbaulet 2',12''
Mise à feu
di Mauro Santini 2',10''
The House was Quiet
di Ben Rivers 4',25''
Ora d'aria
di Francesco Fei 6',46''
She Loves You - Outtake
di Diego Marcon 1'
Il problema.
di Monica Stambrini 1',49''
How did My Eyes Go Blind?
di Micol Roubini  5',43''
From the Beach, Notes
di Antonio Di Biase e Davide Perego 3',02''
132 moons/cry love
di Gaia Giani/Lee Anne Schmitt – 8',43'' - 11',17''
Archivio: frammenti di vita e di cinema con Alberto Grifi
di Danilo Monte 6',14''
 
A seguire quattro film che raccontano la storia remota e recente di Filmmaker Festival.
 
ALBERI di Michelangelo Frammartino
(Italia, 2013, col., 28’)
Molti anni fa nel paese di Satriano di Lucania alcuni uomini usavano ricoprirsi d’edera fino a diventare irriconoscibili, erano i romiti, uomini – albero, espressione di un antico culto arboreo, risalente al Medioevo. Camminavano con un bastone, al quale era legato un ramo di pungitopo o di ginestra e bussavano alle porte delle case per ricevere elemosina. Con il tempo il romito è diventato una maschera tra le tante, lentamente dimenticata dalle nuove generazioni.? Alberi è una cine-istallazione che gioca con il passato e con il presente; attraverso la macchina da presa, trasforma in realtà qualcosa che era sprofondato nella dimensione non materiale della memoria.?Dal passato al presente, dalla finzione alla realtà, dall’invisibile al visibile, dalla memoria al cinema, Alberi rompe la dimensione del tempo, dando vita a un ciclo infinito. Girato in Basilicata, Alberi è stato pensato come una installazione (e come tale è stata presentata per la prima volta al MoMA) senza un inizio e una fine, in un continuo loop, un ciclo senza fine di nascita, morte, rinascita, per innumerevoli volte. 
 
FUOCO di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti
(Italia, 2016, col., 23’)
Aria, acqua, terra e fuoco sono i quattro protagonisti di Spira Mirabilis, il film di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti presentato in concorso alla Mostra di Venezia nel 2016. Il fuoco, che presentiamo in questa notte, è il segmento girato negli USA, con Leola One Feather e Moses Brings Plenty, una donna sacra e un capo spirituale, che narrano della loro piccola comunità lakota da secoli resistenti a una società che li vuole annientare.

IL PASSO di Mattia ColomboFrancesco FerriAlessandra Locatelli
(Italia, 2016, col., 52’)
Gabriele ha 13 anni e, come i suoi compagni, vorrebbe una moto. Pur di convincere il padre è disposto a passare l'estate in alpeggio facendo il pastore. Affiancherà Claudio, che di anni, a dispetto dei segni che gli rigano il volto, ne ha 28. In due dovranno fare il lavoro di dieci: baderanno a un pascolo di più di cento mucche, portandolo in quota, cercando l'erba buona. Ma allo stesso tempo si dovrà mungere, trasportare il latte, fare il formaggio, rassettare la malga, cucinare. E bisognerà fare tutte queste cose sopportando la pioggia, che quell'estate cade abbondante. Il passo è un vero e proprio racconto di formazione, in cui le difficoltà iniziali di Gabriele (l'imbarazzo, l'inesperienza) pian piano si sciolgono lasciando il posto a gesti sempre più consapevoli e sicuri. La montagna, con la sua gente, lo accetta e il ragazzo ricambia la fiducia dimostrandosi pronto a fare quello per cui si è proposto: il pastore in alpeggio.
 
PROVVISORIO QUASI D’AMORE  di Bruno BigoniEnrico GhezziFrancesca MarcianoRoberta MazzoniDaniele SegreSilvio SoldiniKiko Stella
(Italia, 1988, col., 98’)
Sette cortometraggi di una generazione di registi allora più o meno esordienti, che negli anni successivi sono stati presenti in vario modo al Filmmaker Fest, tra loro anche il nostro Enrico Ghezzi, che qui dirige il suo unico film in pellicola, Gelosi e tranquilli. Gli altri segmenti sono Imperfetto orario (Kiko Stella), Sirena (Marciano), Antonio e Cleo (Soldini), Occasioni di shopping (Bigoni), Sarabanda finale (Segre), Blue Valentine (Mazzoni).


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