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NOVEMBRE 2025
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CACCIATORI D’URANIO di Davide Palella

Sabato 22 novembre — 19.30
Arcobaleno Film Center

Biglietti


Italia | 2025

16mm | Colore | 18'


REGIA

Davide Palella

 

MONTAGGIO

Davide Palella

 

SUONO

Sara Siniscalco

 

PRODUZIONE

AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento 

Operaio e Democratico

 

CONTATTI

Gargantua Film

administration@gragantuafilm.it

 
CACCIATORI D’URANIO di Davide Palella

Ciò che ci si apre davanti è una visione dal futuro: anno 2960 d.C. la Terra è ormai una landa desolata, fatta unicamente di roccia e vegetazione. È l’orizzonte che si para davanti a un gruppo di esseri umani che ritornano sul loro pianeta di origine, alla ricerca di quello che per loro è un prezioso minerale, l’uranio. L’estrazione è possibile grazie a degli speciali macchinari, leggeri e portatili, che sono in grado di sondare il terreno e poter capire così dove andare a picconare la roccia per estrarre il metallo. Come possiamo vedere, anche tra più di novecento anni la natura umana non è cambiata, la convinzione di possedere e poter sfruttare come si vuole il proprio ecosistema, senza valutarne le conseguenze, resiste ancora. Probabilmente è questo il motivo per cui gli esseri umani hanno dovuto lasciare il pianeta, ormai del tutto dimenticato. E infatti non si tratta solo di una visione del nostro futuro, ma anche del nostro passato.
Davide Palella racconta questa storia fantascientifica – ma non troppo, oggi forse anche possibile – utilizzando immagini d’archivio, in particolare quelle dell’Archivio nazionale del cinema d'impresa di Ivrea. Il corto nasce infatti da una residenza artistica presso Unarchive – suoni e visioni ed è stato prodotto dall’AAMOD (Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico). I film utilizzati risalgono ai primi anni ‘60 – tra cui un omonimo – e il formato in 4:3 ce lo dimostra. Cacciatori d’uranio è quindi un corto sperimentale che, attraverso le immagini d'archivio, tenta di ricreare la stessa sensazione visiva e tattile del cinema fantascientifico più puro e fantasioso, quello artigianale. Il contrasto fra il racconto e le immagini è sottile, come lo è oggi anche quello tra distopia e realtà, e ci porta a chiederci: cambierà mai il rapporto che abbiamo con il nostro pianeta? Magari in un'ottica non più estrattiva, ma alla ricerca dell’armonia? Intanto il passato chiama, richiede di essere ascoltato. Nella loro ricerca i cacciatori di uranio scavano troppo a fondo, fino al ritrovamento di un relitto tecnologico chiamato Mascot all’interno di una grotta, l’unica cosa lasciata dagli umani sul loro cammino. Due piccole luci bianche ci scrutano e ci fissano dritti negli occhi, il macchinario rileva la presenza di qualcuno. Ci propone di ricreare il mondo da zero, migliore di quello precedente. Per capire dove stiamo andando però, dobbiamo prima capire da dove arriviamo.

— Niccolò Della Seta Issaa

 


Davide Palella (Novi Ligure, 1996) si laurea in Media Design & Arti Multimediali alla NABA di Milano nel 2019, con il suo primo mediometraggio, Sirio. Nel 2021 ottiene una borsa di sviluppo a In Progress – MFN con Shura, tutorato da Michelangelo Frammartino. Il progetto è poi selezionato a Biennale College Cinema 2023/2024. Sonennstube (2022) è stato realizzato nella Locarno Spring Academy. Sado (2024) è stato presentato nel Concorso Prospettive di Filmmaker lo stesso anno.

 

 

 

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