Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - MATER INSULA di Fatima Bianchi
15 - 23
NOVEMBRE 2025
EN
CONCORSO INTERNAZIONALE
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MATER INSULA di Fatima Bianchi

Sabato 22 novembre — 21.30

Cineteca Arlecchino

Biglietti


Francia, Italia | 2025
4K | Colore | 75’
V.O. Francese


REGIA

Fatima Bianchi

 

SCENEGGIATURA

Fatima Bianchi, Séverine Mathieu

 

FOTOGRAFIA

Laura Delle Piane

 

MONTAGGIO

Laureline Delom

Fatima Bianchi

 

SUONO

Christine Dancausse

Pierre Armand

 

INTERPRETI

Justine Assaf

Maryam Kaba

Fabienne Lacoude

Kelly Martins

Blandine Papillon

Dora Sela

Diego Crémois Dos Santos

Shana Mansouri

 

MUSICHE

Alessandro Bosetti, Myriam Pruvot

 

PRODUZIONE

La Société du Sensible

Careof Milano

 

PRODUTTRICI

Clothilde Bunod

Marta Cereda

Marta Bianchi

 

CON LA PARTECIPAZIONE DI

France Télévisions

 

CONTATTI

contact@dusensible.eu

 
MATER INSULA di Fatima Bianchi

Quanto l’esperienza della maternità, nelle sue complessità insondabili, sia ancora un tabù è dimostrato dal film di Fatima Bianchi, Mater Insula. Cinque donne sono riunite in uno studio di registrazione e parlano liberamente del proprio vissuto, di donna e di madre. Seppure tra loro si crei quasi immediatamente una complicità, emerge come nessuna storia assomigli all’altra. Ognuna consegna una riflessione, un sentito, un bagaglio famigliare differente. Perché è chiaro che scegliere di diventare madre o di non diventarlo porti con sé un mondo: il rapporto con i propri genitori, le norme sociali, i desideri del corpo, la volontà o meno di fare carriera. E in modo più implicito, è la relazione tra essere umano e natura in gioco - se la biologia ci lega agli altri viventi, l’assunzione cosciente della responsabilità genitoriale e la possibilità di scegliere ci gettano forse altrove. 

Questo legame potente eppure irrisolto torna nella parte finzionale del film, dove vediamo le donne del “cerchio” svolgere un atto ormai quasi dimenticato come quello di lavare i panni a mano. Si tratta in realtà di grandi lenzuola bianche, che vengono immerse nel mare cristallino della Francia del Sud. Il talamo e l’acqua, due elementi simbolici al cuore del dare la vita, che incontrano un dovere sociale così a lungo imposto e persino identificato con le donne. Cosa farne oggi di questa eredità, non aggirabile eppure scomoda? La risposta del film è che riuscire a parlarne con franchezza è già una forma di liberazione. Affinché ciò sia possibile, è necessario uno spazio protetto: una stanza ma anche un’isola, come le îles du Frioul dove si trovano le donne, luogo che non viene però mai nominato. Le loro parole arrivano come carezze perché, con semplicità, hanno il coraggio di dire ciò che non si può - «riesco a capire il moto psicologico di chi uccide il proprio bambino». Ma ancor di più, i messaggi anonimi che vengono letti restituiscono tutta la difficoltà del diventare genitori, il desiderio intimo di fuggire, la sensazione di aver perso la propria vita. Non vi è risposta o soluzione possibile, solo l’accogliere un vissuto per come esso è. Il finale ci consegna un coro con donne e madri di tutte le età, un filo rosso che lega le generazioni passate e quelle a venire.

 

— Lucrezia Ercolani

 



Fatima Bianchi (Milano, 1981) è montatrice e regista di film al confine tra il documentario e la videoarte. Cerca di creare nuove narrazioni basandosi su diverse forme di temporalità. Utilizza la realtà come punto di partenza per generare una forma di documentario che sfugga alla trappola della rappresentazione, per creare nuovi linguaggi a partire da sistemi esistenti. Laureata all'Accademia di Belle Arti di Milano, i suoi film e le sue installazioni sono stati esposti in numerosi festival e gallerie, tra cui Visions du Réel, Cinéma Vérité Tehran, Open City Documentary, Kinopanorama Roma, ZagrebDox, Filmmaker Festival, Mediterranea 18 Young Artists Biennale, Les Instants Vidéo, Fondazione Merz di Torino. Con il suo film Notturno è stata selezionata alla Settimana Internazionale della Critica della 73ª Biennale di Venezia. Tra i premi e le menzioni che ha ricevuto: Primo Premio Filmmaker Festival con il suo film Tyndall, Primo Premio Fondazione Libero Bizzarri, Primo Premio ArteVisione 2020 Careof, Vincitrice Italian Council 2022. Ha firmato come montatrice, tra gli altri, Aswang di Alyx Arumpac (Miglior Montaggio Famas Digital Philippine 2020).

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