Domenica 16 novembre — 21.15
Cineteca Arlecchino
Biglietti
Italia, Svizzera | 2025
16mm/DCP | Colore | 8’
V.O. Italiana
REGIA
Anouk Chambaz
SCENEGGIATURA
Anouk Chambaz
FOTOGRAFIA
Claudia Sicuranza
MONTAGGIO
Anouk Chambaz, Antoine Flahaut
SUONO
Ilù Seydoux
INTERPRETI
Gabrielle Pialoux
MUSICHE
Capucine Seuret
PRODUZIONE
Altreforme, Rasoir Bouée
PRODUTTRICI
Rachele D'Osualdo
Augusta Eniti
Anouk Chambaz
CONTATTI
info@gioiafilm.com

Un lavoro di otto minuti, nato da Mind the border, residenza artistica ideata e prodotta da Altreforme, che si è svolta tra Gorizia e Nova Gorica (città capitali europee della cultura 2025) e pensata con l’obiettivo di indagare poeticamente il confine, questa volta non inteso come elemento di separazione tra due identità nazionali, ma come luogo di incontro e convivenza. Un nuovo “film-dipinto”, girato in 16mm e successivamente trasferito su supporto digitale, nel quale, alla luce del crepuscolo, un’automobile blu percorrere una strada, tra montagne e foglie morte. Alla guida, mentre il tempo scorre, una donna canta una inquietante e dolcissima ninna nanna, dedicata ad un bambino che non vediamo, probabilmente abusato. (“ho paura … piovono le botte … ho freddo … cantano le urla”). E mentre una lacrima le riga il volto, il suo sguardo si allontana dal percorso che la macchina sta compiendo per rivolgersi verso lo spettatore. Per poi perdersi.
Un viaggio sulla frontiera, tra Italia e Slovenia ovviamente, ma soprattutto tra la notte e il giorno, il buio e la luce, il sonno e la veglia, la memoria e l’immaginazione, l’ignoto e il familiare, la magia e la realtà. Confini geografici, biologici o psicologici.
Anouk Chambaz procede zigzagando, e se da un lato avvicina moltissimo la macchina da presa al volto della protagonista, con strettissimi primi piani, (come già ci ha mostrato nei suoi lavori precedenti), trasformando così il volto in materia attraverso la quale l’opera prende vita; dall’altro guarda dall’alto la macchina e le strade tortuose. Un punto di vista che mette in crisi la centralità dell’essere umano per rivendicare la forza quieta e placida della natura, ponendo la scena in uno spazio e in un tempo sospeso fra le montagne e i sentimenti.
— Antonio Pezzuto
Anouk Chambaz (Losanna,1993) laureata in cinema e in filosofia a Losanna e a Roma, ha fondato assieme a Timothée Zurbuchen “Rasoir Bouée”, associazione che sostiene esperimenti nel cinema. Dal 2015 ha diretto numerosi video, tra i quali Victoria (2015), A view from the Cliff (2021), The Sentinels (2022), Mon rire est cascade (2023).
Finalista nel 2022 di ArteVisione LAB, promosso da Careof, a Milano, le sue opere sono state esposte in varie istituzioni tra cui MUSE - Museo delle Scienze (Trento), MACTE - Museo d'Arte Contemporanea di Termoli (Termoli), Museo Novecento e Palazzo Vecchio (Firenze), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (Torino), Biennale di Gubbio (Gubbio), Straperetana - Galleria Monitor (Pereto), Fondazione Bevilacqua La Masa (Venezia), Galleria d'Arte Moderna (Roma), Baleno International (Roma), Vilnius Film Festival (Vilnius), Newark Museum (USA).