Mercoledì 19 novembre — 21.15
Cineteca Arlecchino
Biglietti
Germania, Francia, Belgio | 2025
Desktop | Digitale | Colore | 88’
V.O. Inglese
REGIA
Kevin B. Lee
SCENEGGIATURA
Kevin B. Lee
FOTOGRAFIA
Ginan Seidl
MONTAGGIO
Janina Herhofer, Kevin B. Lee
SUONO
Aline Bonvin
Laszlo Umbreit
Rémi Gerard
INTERPRETI
Kevin B. Lee
Morehshin Allahyari
Nava Zarabian
Anne Speckhard
Sebastian Baden
Bernd Zywietz
Yorck Beese
Katrin Radermacher
MUSICHE
Maya Shenfeld
Tadklimp
PRODUTTORI
Caroline Kirberg
Vincent Metzinger
Beata Saboova
Mareike Bernien
PRODUZIONE
Pong film
Naoko
Pivonka
CONTATTI
mail@pong-berlin.de
distribution@arsenal-berlin.de

Un desktop film che si mescola col video-essay, nella ricerca e nell’esplorazione del nostro rapporto con le immagini e con le icone, in particolare quelle che ritraggono la violenza e la propaganda estremista. Partendo da questi concetti nasce il primo lungometraggio documentario di Kevin B. Lee, Afterlives. Uno stile che è ormai il marchio di fabbrica del regista statunitense residente in Europa, già autore di oltre quattrocento video-essay.
In Afterlives il mondo virtuale e quello fisico si uniscono, attraverso l’aggiunta agli screen recording e alle immagini 3D di interviste e dialoghi di Lee con altri esperti, studiosi e attivisti. Il voice-over di Lee ci accompagna lungo tutto il viaggio nell’origine della violenza, le sue rappresentazioni e gli effetti della sua visione sui nostri corpi. I termini che si presentano a noi e a Lee nella sua indagine sono numerosi ma uno su tutti è centrale, il cosiddetto “effetto medusa”: provare una sensazione di paralisi davanti a un’immagine catastrofica, come se la si stesse vivendo in prima persona. La medusa, l’animale mitologico capace di pietrificare col solo sguardo e trasformata in mostro proprio perché vittima di violenza, diventa così un’icona centrale nella ricerca dell'autore alle origini della brutalità umana, un simbolo sia dei profondi pericoli della visione che del suo potenziale trasformativo.
Ugualmente centrale è il concetto di “colonialismo digitale”, secondo cui gli atti di violenza culturale sono un ciclo che si ripete, si tramanda e si tramuta, in un lungo processo di secoli, dalla pietra fino all’intelligenza artificiale. In una realtà ormai dominata dal bombardamento, contro il nostro consenso, di immagini violente, Afterlives è un'opera estremamente attuale e che ci pone davanti a delle domande oggi giuste e fondamentali: esiste un modo per affrontare le rappresentazioni della violenza senza esserne schiacciati o soggiogati? Possiamo guardare senza mai davvero sentirci complici?
— Niccolò Della Seta Issaa
Kevin B. Lee è professore per il Futuro del cinema e delle arti audiovisive presso l'Università della Svizzera italiana (USI). Combinando cinema, ricerca sui media e critica, ha prodotto 400 video-saggi. Il suo pluripremiato vincitore Transformers: The Premake ha introdotto il formato del “documentario desktop” ed è stato nominato uno dei migliori documentari del 2014 da “Sight & Sound”.
I suoi lavori sono stati presentati al Museum of Modern Art, alla Berlinale e all'International Film Festival Rotterdam, nonché su siti web come “The New York Times”. I video-saggi Reading // Binging // Benning e Once Upon a Screen: Explosive Paradox hanno ricevuto il maggior numero di menzioni nei sondaggi sui video-saggi di “Sight & Sound” del 2017 e del 2020. È responsabile del progetto di ricerca del Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica "The Video Essay: Memories, Ecologies, Bodies".