Cookie Consent by Privacy Policies Generator website FilmMakerFest - MORGENKREIS (MORNING CIRCLE) di Basma al-Sharif
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NOVEMBRE 2025
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MORGENKREIS (MORNING CIRCLE) di Basma al-Sharif

Giovedì 20 novembre — 19.30

Cineteca Arlecchino

Biglietti


Canada, Emirati Arabi Uniti | 2025
16 mm | Colore | 20’
V.O. Arabo, Armeno, Tedesco


REGIA
Basma al-Sharif

FOTOGRAFIA
Simon Veroneg

MONTAGGIO
Juna Suleiman, Basma al-Sharif

SUONO
Federico Chiari

INTERPRETI
Mohammad Ali
Panos Aprahamian
Philip Widman
Fadi Abdelshafi
Jasmina Metwaly

MUSICHE
Maurice Louca

PRODUZIONE
The Vega Foundation
The Sharjah Art Foundation

CONTATTI
one@thevegafoundation.com

MORGENKREIS (MORNING CIRCLE) di Basma al-Sharif

Dopo aver lasciato il proprio Paese alle spalle, quando ci si può davvero sentire a casa? Morgenkreis attinge all’esperienza della stessa regista, nata in Kuwait da genitori palestinesi, cresciuta tra la Francia, gli Stati Uniti e la striscia di Gaza, e ora di base a Berlino. In questo poema visivo che ama infrangere ogni regola racconta lo spaesamento di un padre e un figlio nella capitale tedesca. La loro vita è tenuta insieme da un filo precario di pratiche e abitudini che ancora devono davvero trovare il proprio senso sotto il cielo plumbeo della città. Prima di presentarceli, al-Sharif ci aveva trasportato in un viaggio in macchina dalla centrale Potsdamer Platz alla periferia sud-est, oltre il quartiere Neukölln. Gli edifici imponenti, apparentemente muti, schiacciano chi vi passa vicino. 

A parlare però c’è un ufficiale della sezione immigrazione, le sue parole risuonano nella testa del signor Abrahamyan. Sono domande che indagano, che riaprono ferite, che cercano risposte lì dove ancora non ce ne sono, e che non comprendono la complessità che caratterizza ogni storia di migrazione. La possibilità del “ritorno” si carica di un significato particolare, nelle immagini dei palestinesi che, lo scorso gennaio, si dirigevano in massa verso il nord della Striscia, nella speranza di ritrovare la propria casa dopo uno dei tanti esodi imposti dagli ordini di evacuazione israeliani. Il piccolo Adnan non sembra pronto per andare all’asilo, quello con il papà è l’unico legame ancora integro, non è disposto a lasciarlo. In questa condizione dominata dalla tristezza, la regista decide di sparigliare le carte e immaginare un finale felice e liberatorio, quando al kindergarten risuonano ritmi mediorientali. Allora sarà forse possibile danzare e ritrovare i colori che il grigiore berlinese aveva tolto. Un po’ di caos giocoso in un ordine freddo, che a sua volta cela un caos distruttivo che risuona nella mente.

— Lucrezia Ercolani

 



Basma al-Sharif (Kuwait, 1983) è un'artista palestinese che lavora nel campo del cinema e delle installazioni. Ha sviluppato la sua pratica artistica in modo nomade tra il Medio Oriente, l'Europa e il Nord America e attualmente vive a Berlino. La sua pratica artistica esamina la ciclicità dei conflitti politici e l'eredità del colonialismo attraverso opere satiriche, immersive e liriche.
Ha conseguito un Master of Fine Arts presso l'Università dell'Illinois a Chicago nel 2007, nel 2024 è stata nominata per l'Aware Award. Tra le sue principali mostre figurano: The Hannah Ryggen Triennial, The Place I was Condemned to Live, de Appel Amsterdam, la quinta edizione della Kochi-Muziris Biennale, la Ruttenberg Contemporary Photography Series per il Museum of the Art Institute of Chicago, Modern Mondays al MOMA, CCA Glasgow, la Whitney Biennial, Here and Elsewhere al New Museum, Berlin Documentary Forum e Manifesta 8. I suoi film sono stati proiettati nei festival internazionali di Locarno, Berlino, Mar del Plata, Milano, Londra, Toronto, New York, Montreal e Yamagata, tra gli altri. La sua prima mostra alla Imane Farès, On Love & Other Landscapes, con Yazan Khalili, si è tenuta nel 2013. La sua monografia Semi-Nomadic Debt-Ridden Bedouins è stata pubblicata da Lenz nel maggio 2025.

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