Domenica 16 novembre — 18.45
Cineteca Arlecchino
Biglietti
Canada | 2025
4K | Colore | 87’
V.O. Francese/Inglese
REGIA
Denis Côté
FOTOGRAFIA
Vincent Biron
Francois Messier-Rheault
MONTAGGIO
Terence Chotard
SUONO
Terence Chotard
Stéphane Bergero
INTERPRETI
Cleaning Simp Paul
MUSICHE
Chantale Morin
PRODUTTORI
Hany Ouichou
Karin Bélanger
Denis Côté
PRODUZIONE
Coop Vidéo de Montréal
CONTATTI
hany.ouichou@coopvideo.ca

Paul è un giovane ragazzo sovrappeso, affetto da una tremenda depressione e ansia sociale che gli impedisce di avere qualsiasi tipo di rapporto amoroso o di amicizia. Su internet e sui social si fa chiamare “Cleaning Simp Paul”, nickname con cui si propone come “slave” per pulire le case delle sue mistress, la sua unica vera e propria valvola di sfogo e di contatto con un altro essere umano. Ma non solo. Paul condivide quotidianamente il suo “viaggio di rinascita” sulle proprie pagine social, in un continuo scambio e scontro fra ciò che è, il suo io fisico, e ciò che vorrebbe essere, la sua immagine riflessa, il suo simulacro. Fino a qua potrebbe sembrare una storia inventata, troppo strana per essere vera. E invece è tutto reale, “Cleaning Simp Paul” ha davvero una pagina social da decine di migliaia di followers. Denis Côté con Paul – a tratti una sorta di meta-documentario – è capace di rimaterializzare una storia dolorosa senza alcun tipo pregiudizio, senza l’intenzione di farci provare pietà per il "simp", tantomeno vivisezionarne le motivazioni del perché lui sia così. La scelta di Côté, attraverso una delicata regia, è lasciare che sia Paul stesso a raccontarsi, per la prima volta senza alcun filtro Instagram a fargli da scudo, con tutte le sue idiosincrasie, paure e fragilità. L’unico modo che ha Paul per controllare le sue ansie è ricreare un sé stesso alternativo, fittizio, ed è questo sicuramente l’aspetto del contemporaneo che Côté riesce a farci toccare più da vicino. In un certo senso, nonostante forse non sia l’intento del regista canadese, Paul è la dimostrazione più sincera, anche se estrema, di un sentimento comune alla società di oggi. Perché quando tutto ciò che abbiamo attorno appare incontrollabile, l’istintiva reazione umana è chiudersi a riccio, crearsi una realtà parallela, per poter tentare di aggrapparsi alle pochissime certezze rimaste. A quel punto resterà però poi da chiedersi: cos’è davvero reale, ciò che siamo o ciò che mostriamo?
— Niccolò Della Seta Issaa
Denis Côté (New Brunswick, 1973), ha fondato la Nihil Productions negli anni ‘90 e ha prodotto e diretto quindici cortometraggi indipendenti mentre lavorava come giornalista e critico cinematografico dal 1995 al 2005. Il suo primo lungometraggio, Les états nordiques (2005), ha vinto il Pardo d'oro al Festival internazionale del film di Locarno. Nel 2007 ha diretto Nos vies privées e Curling, il suo quinto lungometraggio, che ha ottenuto riconoscimenti al Festival di Locarno ed è stato proiettato in più di settanta festival. Vic + Flo ont vu un ours ha vinto l'Orso d'argento per l'innovazione alla Berlinale nel 2013. Hygiène sociale ha vinto il premio per la migliore regia nella sezione Encounters alla Berlinale nel 2021. I film pluripremiati di Denis Côté hanno girato a lungo nei festival cinematografici, con oltre quaranta retrospettive dedicate alla sua opera. Nel 2024 riceve il Premio Albert-Tessier, la più alta onorificenza cinematografica del Quebec, in riconoscimento della sua intera opera. Denis Côté vive e lavora a Montreal.