Domenica 16 novembre — 21.15
Cineteca Arlecchino
Biglietti
Portogallo, Francia, Spagna, Austria | 2025
16mm, Super8 | Colore e B/N | 82'
V.O. Portoghese, Tedesco
REGIA
Maureen Fazendeiro
SCENEGGIATURA
Maureen Fazendeiro
FOTOGRAFIA
Robin Fresson, Marta Simões
MONTAGGIO
Telmo Churro, Maureen Fazendeiro
SUONO
Luca Rullo, Xavier Souto, Vasco Pimentel
INTERPRETI
Simão Ramalho, Cláudio da Silva, Ana Potra, Manuel Leitão, António Sozinho
MUSICA
Luìe J Martins
PRODUZIONE
O Som e a Fúria
PRODUTTORI
Luis Urbano, Sandro Aguilar,
Valentina Novati, Beli Martinez,
Lukas Valenta Rinner
CONTATTI
info@squareeyesfilm.com

Negli anni Quaranta due archeologi tedeschi, Georg e Vera Leisner, percorrono il Portogallo, in particolare la regione dell'Alentejo, alla ricerca dei dolmen, le antiche tombe megalitiche preistoriche di cui compilano col loro lavoro da pionieri un prezioso inventario per la penisola Iberica. Nel corso del viaggio tengono una corrispondenza con gli amici rimasti in Germania, le lettere parlano della guerra, – anche la loro casa a Monaco è stata distrutta. E mentre scavano in un passato che è l'alba della civiltà europea, così stridente con quel loro presente di ferocia, possono rispondere ai loro interlocutori parlando di ciò che scoprono, della natura intorno che muta nel corso delle stagioni, quasi a creare un’alterità a quel reale che si fa spazio fantastico.
A partire da qui l'autrice compone la sua narrazione seguendo le tracce degli archeologi e le suggestioni che affiorano dalle memorie dei luoghi e di coloro che li abitano con un movimento mai lineare, fatto di frammenti, momenti di incanto, improvvise epifanie. E sul bordo tra gli archivi e il nostro tempo disegna il paesaggio del suo territorio: una cartografia di immaginario e di storia.
È un film archeologico As Estaço?s, e lo dichiara quasi come affermazione di poetica nelle sequenze iniziali dove vediamo un gruppo di giovani archeologi al lavoro su un sito. Con lo stesso piacere della scoperta e dell'inatteso il racconto vagabonda in costanti detour e su nuove piste, si sofferma sull'ascolto che è tempo, spazio, luce, movimento di un gesto cinematografico.
Incontriamo pastori, contadini, poeti. Nel villaggio un gruppo di persone è seduto in tondo e intona le canzoni di lotta dei giorni della rivoluzione contro la dittatura e i padroni del latifondo, in quelle parole scivolano altre storie, forse leggende: un’oralità di eroi e di briganti, di miti lontani eppure sempre vividi. Di una memoria resistente come la grana del film, la pellicola e la sua fisicità. Nel ritmo delle stagioni il territorio rivela le sue trasformazioni e i suoi vissuti che sono anche quelli di una storia collettiva, di passato e di un presente che si fondono nella materia del cinema.
— Cristina Piccino
Maureen Fazendeiro (Créteil,1989) è regista e sceneggiatrice. Studi di arte, cinema e letteratura all'Università Denis Diderot di Parigi, esordisce nel 2014 col mediometraggio Motu Maeva, che premiato al Fid Marseille ottiene numerosi riconoscimenti in altri festival.
A questo segue Sol Negro (2019). Con Miguel Gomes co-dirige Diario de Otsuga (2021), lavora in Grand Tour (2024) – di cui ha scritto la sceneggiatura ed è casting director. Insieme hanno scritto anche la sceneggiatura del prossimo film di Gomes, Savagery. Nel 2025 realizza Les Habitants. As Estaço?s è il suo primo lungometraggio documentario. Vive e lavora a Lisbona.