PRIMA MONDIALE
Italia, 2024
HD, colore, 14’
V.O. Italiano
Regia
Martino Santori
Montaggio
Martino Santori
Fotografia
Martino Santori
Produttore
Paolo Pam
Contatti
martinosantori@gmail.com
“Ho imparato a parlare tipo a due anni, perché prima non avevo niente da dire, tutto andava bene, poi a un certo punto mi hanno dato questa minestrina che era poco salata, e io mi sono lamentato.”
Nel racconto di Vitaliy sulle sue prime parole, emerge un modo di concepire il linguaggio e la comunicazione come qualcosa di fondamentalmente superfluo, di cui non ci sarebbe assolutamente bisogno se tutto andasse bene. Il film proietta due canali in cui anche Vitaliy e la sua produzione di enunciati si sdoppiano: da una parte, il racconto su toni paradossali e scanzonati del colpo di stato dell’agosto 1991, la dissoluzione dell’Unione Sovietica e la conseguente crisi delle sigarette, che in quel periodo arrivavano solo dall’Inghilterra e “facevano veramente schifo”.
L’altro Vitaliy, intanto, sovrasta e confonde questa narrazione ripetendo senza sosta, ma con estrema serietà, tutti i nomi dei Comuni inclusi nel Sistema tariffario integrato della città di Milano.
Le due voci, così antitetiche nella loro performatività, mettono in luce quei due aspetti dell’atto locutorio in sé di cui si sono occupati Saussure, Malinowski e, più recentemente, Paolo Virno, ovvero il “ciò che si dice” e “il fatto che si parla”: due momenti del parlare sempre coincidenti e inscindibili. Ma se il “ciò che si dice” esprime l’attitudine cognitiva, comunicativa ed empirica del linguaggio, “il fatto che si parla” ne manifesta il carattere rituale, che non ha altro scopo se non manifestare il locutore stesso. Questo è il farsi presente della persona come soggetto assoluto, una presa di coscienza autoriflessiva del Sé come animale sociale e politico, che, riassunto in due parole, significa dire “io esisto.”
— Arianna Tremolanti
Biografia
Martino Santori (Lucca, 1995) è laureato in Scienze dei Beni Culturali presso l’Università di Pisa (2018) e in Grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (2022). Nel 2021 fonda il collettivo ciaocasa con il quale organizza a Lucca l’esposizione indipendente O.L.W.I.F.! e nel 2023 a Torino il festival di editoria indipendente Fauss Fest. Tra il 2023 e il 2024 collabora con Giulia Fegez al progetto Dar Alì.
Attraverso una ricerca trasversale e multidisciplinare, che abbraccia sia progetti pratici che curatoriali, il suo lavoro nasce da pretesti forniti dal vissuto personale e dal quotidiano. Con un approccio ludico e poetico, i suoi progetti si sviluppano in un sistema di narrazioni che utilizzano il linguaggio come elemento modellante dell’immagine e dello spazio reale.
Il suo lavoro è stato esposto nel contesto di Lunigiana Land Art, Cartavetra Art Gallery Firenze, Associazione 21 (Lodi), in collaborazione con Gucci per il progetto Gucci Prospettive, Cité des Arts de Paris, e Galleria San Fedele (Milano).