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NOVEMBRE 2024
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LETTERA DI UN SICARIO di Hleb Papou

Sabato 23 novembre — 19.30

ARCOBALENO FILM CENTER - Sala 2

ALLA PRESENZA DEGLI AUTORI

BIGLIETTI


PRIMA MONDIALE

Italia, 2024
Formati vari, B/N, 14 minuti
V.O. Italiano

Regia
Hleb Papou

Montaggio
Hleb Papou

Musiche
Roberto Ribuoli

Produzione
Aamod – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico

Contatti
gleb91@yahoo.it

LETTERA DI UN SICARIO di Hleb Papou

Le più grandi storie di amicizia capitano spesso tra personaggi che sono in profonda contraddizione tra loro. Questi tipi di amici scoprono, a un certo punto, di essere lo specchio l’uno dell’altro, in cui si riflettono le reciproche aspirazioni e le paure più terribili. Questo succede per via di una somiglianza profonda ma imperfetta, che mostra a ciascuno cosa avrebbe potuto essere, ma non è. Per non soccombere all'invidia, che è sempre desiderio dell’altro, crescendo gli amici devono separarsi e abbracciare la propria natura. Lettera di un sicario è una di queste storie amare, che racconta l'incontro tra due ragazzi inizialmente legati dalla guerra e, successivamente, dalla silenziosa divergenza dei loro ideali, destini e caratteri. Soprattutto, però, è la storia del loro nuovo incontro e di una lunga riflessione di chi scrive su sé stesso, attraverso l’immagine dell’amico che gli ricorda promesse non mantenute con la vita, e con una Storia che, nella ricostruzione del dopoguerra, ha portato avanti solo i vincitori, i coraggiosi e gli eroi.

Chi scrive la lettera ha abbandonato le armi ed è fuggito, forse per paura, o forse perché non ha creduto nella libertà promessa dalla democrazia. Marco, invece, il destinatario, ha “abbracciato la causa di quei discorsi che facevano nelle lunghe notti passate assieme”. È diventato un politico, forse un sindacalista, e ora tiene comizi in piazza acclamato dalla folla. Chi scrive si sta, in realtà, confessando e preparando a una resa dei conti col presente attesa per venticinque anni. Adesso fa il sicario, probabilmente per un gruppo armato irregolare; anche lui, in fondo, fa il rivoluzionario, ma nella parte in ombra della storia, alla quale è sempre appartenuto.
Lettera di un sicario è realizzato interamente con materiali d'archivio Aamod, girati tra gli anni Quaranta e Settanta.

— Arianna Tremolanti


Biografia

 

 

 Hleb Papou (1991), nato in Bielorussia, vive in Italia dal 2003. Si diploma in Regia al Centro Sperimentale nel 2017 con il cortometraggio di diploma Il legionario, presentato alla Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia 2017 ed entrato nel programma Future Frames (10 nuovi registi da seguire) del Karlovy Vary Film Festival 2018. Nel 2021 viene presentato il suo lungometraggio d'esordio Il legionario (tratto dall'omonimo corto) al Locarno Film Festival, nella sezione Cineasti del Presente, dove Hleb si aggiudica il premio come Miglior regista emergente. Prodotto dalla Clemart srl, il film esce nelle sale italiane a febbraio 2022 ed entra nella cinquina dei Nastri d'Argento come Miglior esordio. Nel 2024 Hleb viene selezionato a Berlinale Talents e realizza due cortometraggi, tra cui Fellini, prodotto da Mir Cinematografica e presentato in concorso ad Alice nella città 2024, dove si aggiudica il premio per la distribuzione, e Lettera di un sicario, un cortometraggio d’archivio sviluppato durante la residenza artistica “Suoni e Visioni”, prodotto dalla Aamod. Nel frattempo, Hleb sta sviluppando la sua seconda opera con la Clemart srl. 

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