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NOVEMBRE 2024
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NÉ OMBRA NÉ LUCE di Andrea Caccia

Domenica 24 novembre — 17.00

CINETECA MILANO ARLECCHINO

 

ALLA PRESENZA DELL'AUTORE

 

BIGLIETTI


PRIMA MONDIALE

Italia, 2024
4K, 8mm, Super8, MINIDV, colore, b/n, 81'

Regia
Andrea Caccia e gli studenti dell’Istituto Rosa Luxemburg di Milano

Sceneggiatura
Andrea Caccia, Viviana Guadalupi e gli studenti dell’Istituto Rosa Luxemburg

Fotografia
Andrea Caccia, Massimo Schiavon

Montaggio
Filippo Tentori

Suono
Marcello La Fortezza con gli studenti dell’Istituto Rosa Luxemburg

Musiche
Tommaso Donelli

Interpreti
Serena Esposito, Sara Limitone, Manuel Troia, Luca Badegnani, Tecla Caso, Marinella Cucchi, Luigi Di Martino, Claudio Donelli, Riccardo Donelli, Silvio Donelli, Stefano Donelli, Franco Lebrino, Gaetano Lepore, Stefania Lepore, Luca Mastronardi, Claudio Meazza, Renato Nazzani, Tiziana Olgiati, Edda Tioli, Prisco Torriani, Mauro Vassalli, Viviana Viganò

Produzione
ISS G. Galilei – R. Luxemburg, in collaborazione con Università IULM – Dipartimento di Comunicazione, arti e media Giampaolo Fabris, con il contributo di MIM (Ministero dell'istruzione e del merito), MiC (Ministero della Cultura).

 

NÉ OMBRA NÉ LUCE di Andrea Caccia

Periferia ovest di Milano: l’ex Istituto Marchiondi-Spagliardi appare oggi come il residuo gigantesco e materico di un processo annoso d’abbandono, di conflitti amministrativi, di avvicendamenti e controversie burocratiche. Sorretto da tronchi d’albero cresciuti tra pilastri, muri e triliti, sopravvive in quell’unica parte ancora attiva e funzionante: un Centro Diurno per Disabili del Comune di Milano. Né ombra né luce racconta, attraverso i decenni che vanno dagli anni Cinquanta a oggi, la materializzazione e la disgregazione di un monumentale contenitore di utopie.

Un Istituto, che accoglieva i ragazzi cosiddetti «difficili» – i barabitt – assumendo la missione di offrire loro una casa e un percorso di educazione, formazione e inclusione. Uno spazio in divenire, finalizzato alla costruzione di un «mondo migliore».

Progettato nel 1954 da Vittoriano Viganò, e diretto dal dottor Angelo Donelli, neuropsichiatra che aveva immaginato un programma di integrazione – e non di correzione – per ragazzi con disagi psicosociali, il Marchiondi oggi si rivela agli occhi dell’osservatore solo se accompagnato da una storia. Quella storia che tre ragazzi di oggi hanno deciso di attraversare, tra le macerie del presente e la memoria di un passato, che svanisce come la luce al calare del sole.

— Mazzino Montinari


Biografia

Andrea Caccia (Novara, 1968), dopo gli studi di pittura e regia, si dedica al documentario creativo e all’insegnamento del linguaggio visivo, come principale strumento di analisi della realtà. Curioso sperimentatore delle tecniche di messa in scena, di ripresa e montaggio, ha diretto lavori molto diversi tra loro, attraversando con naturalezza i generi, dando vita a uno stile personale e sfuggente dove documentario e finzione si specchiano l’uno nell’altro, senza riconoscersi mai. I suoi film hanno ricevuto riconoscimenti e partecipato a numerose manifestazioni tra le quali la Mostra del Cinema di Venezia, i Festival di Locarno, di Rotterdam, di Karlovy Vary, la Mostra di Pesaro, Filmmaker Festival e molti altri. Tra i titoli: Vedozero (2010); La vita al tempo della morte (2011); Tutto l'oro che c'è (2019).

Docente del corso Laboratorio di Cinema Documentario presso l’Università IULM di Milano e del corso di Teorie e pratiche del cinema documentario presso l’Istituto Cinematografico Michelangelo Antonioni di Busto Arsizio; collabora con la Scuola Civica Luchino Visconti di Milano e il CISA di Locarno. Vive e lavora in Italia, sulle sponde lombarde del fiume Ticino.


 

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