ARCOBALENO FILM CENTER - Sala 2
Germania, 2023
V.O. Tedesco
4:3, 16:9, B/N, Colore, 83’
Regia
Edgar Reitz, Jörg Adolph
Fotografia
Thomas Mauch (1968), Dedo Weigert (1968), Daniel Schönauer, Markus Schindler, Mathias Reitz Zausinger
Montaggio
Jörg Adolph, Anja Pohl
Suono
Jonas Egert, Jörg Adolph
Musiche
Nikos Mamangakis
Produzione
A film by if... Productions con Edgar Reitz Filmproduktion e BR
Produttore
Ingo Fliess
Contatti
egert@ifproductions.de
Nel 1968 Edgar Reitz viene incaricato di tenere il primo corso di cinema in una scuola, al Luisengymnasium di Monaco. L'iniziativa è documentata dallo stesso regista in un film trasmesso il 22 febbraio 1969 dalla TV tedesca: Filmstunde. Quel corso, pensato per indagare il rapporto fra cinema e letteratura, si trasforma pian piano in qualcos’altro, mentre l'obiettivo didattico arretra di fronte al movimento della realtà. Reitz si dà come guida il pensiero di Béla Balász – «Finché il cinema non verrà insegnato a scuola, non prenderemo atto della più importante rivoluzione nell'educazione umana» – e affida alle ragazze, ancora adolescenti, delle cineprese Super 8 amatoriali cercando di trovare insieme a loro un “alfabeto” con cui realizzare le immagini.
Le studentesse si organizzano in piccoli gruppi, girano fuori dalla scuola, ogni scelta viene discussa collettivamente. Nei cortometraggi finali prendono forma le loro esperienze e la loro visione del mondo.
A distanza di cinquantacinque anni, Reitz – che con la trilogia di Heimat ha raggiunto un successo planetario – ritrova la sua classe grazie all'incontro casuale con una delle ex allieve. Filmstunde_23 è la “cronaca” di questa riunione attraverso i materiali di archivio, le immagini dei vecchi corti e quelle del presente, in cui Reitz insieme a Jörg Adolph filma le loro conversazioni sulla vita, sul cinema, su ciò che ha significato per tutte loro quell'esperienza di tanti anni prima. Ne nasce un film che al di là del piacere di ritrovarsi affronta ancora una volta le questioni sollevate nella loro prima esperienza comune: l'importanza di un'educazione al linguaggio cinematografico, di cui il regista è stato sempre sostenitore convinto - a lui si deve la prima scuola di cinema in Germania - e il ruolo delle immagini come spazio politico nel confronto col mondo. Ma soprattutto Filmstunde_23 è una dichiarazione d'amore per il cinema continuando a affermare la necessità di un insegnamento come processo attivo e di partecipazione.
— Cristina Piccino
Edgar Reitz (Morbach, 1932) è stato tra i fondatori del Nuovo cinema tedesco. Insieme a Alexander Kluge ha ideato a Ulm la prima scuola di cinema in Germania. Col suo lungometraggio d'esordio, Mahlzeiten (1967) ha vinto il premio per l'opera prima alla Mostra del cinema di Venezia. Fra i suoi film successivi: Cardillac (1968/69); Geschichten vom Kübelkind (1969/71); Die Reise nach Wien (1973); In Gefahr und größter Not bringt der Mittelweg den Tod (1974); Der Schneider von Ulm (Il sarto di Ulm, 1978). Ma è grazie alla trilogia di Heimat (1984-2004) che Reitz si è affermato a livello mondiale mutando il paesaggio cinematografico con una narrazione che intreccia sullo schermo le esperienze individuali e la storia collettiva. Alla trilogia è seguito Die andere Heimat - Chronik einer Sehnsucht (2011-2013). Nel corso della sua lunga carriera ha ricevuto numerosi premi, la sua filmografia comprende più di 50 opere fra lungometraggi, documentari, film sperimentali e lavori televisivi. Ha pubblicato libri e testi di teoria ed estetica cinematografica. La sua autobiografia Filmzeit, Lebenszeit. Erinnerungen (Il tempo del cinema, il tempo della vita. Ricordi) è uscita in Italia per La nave di Teseo.
Jörg Adolph (Herford, 1967), dopo gli studi di Storia, Media e Etnologia, si è diplomato in regia alla Scuola di Cinema e Televisione di Monaco. È autore di documentari e lungometraggi fra cui Lost Town (2009); The Secret Life of Trees (2020). Insegna Cinema alla HFF di Monaco.